Programma

# PINEROLO DOMANI

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  1. I diritti, l’inclusione, le pari opportunità e l’ambiente quali azioni trasversali del nostro ammistrare
  2. Pinerolo e il Pinerolese, nodo del “sistema metromontano alpino”
  3. I giovani sono gli attori protagonisti del nostro domani
  4. Pinerolo e il Pinerolese, luoghi del lavoro e del lavoro in trasformazione
  5. L’agricoltura
  6. Il commercio e l’artigianato, assi strategici per rendere attrattiva e viva la Città
  7. Pinerolo tappa di importanti itinerari turistici di livello internazionale accessibili a tutti
  8. La centralità della scuola e della formazione
  9. La cultura al centro dello sviluppo economico e sociale
  10. Le piazze del sapere
  11. Pinerolo ed il Pinerolese: le “infrastrutture della cura” per nuovi modelli di welfare e per una sanità pubblica efficace
  12. Lo sport come aggregazione e crescita sociale
  13. Pinerolo Città sicura, inclusiva e solidale
  14. Un nuovo progetto di Pinerolo che guarda al territorio
  15. La mobilità nella Città e nel territorio. La Città del 10-15 minuti come modello di crescita
  16. Una Città connessa che utilizza le tecnologie in modo intelligente
  17. I rifiuti: da problema a opportunità
  18. Per amministrare meglio, con equità, efficienza ed efficacia
  19. Il benessere animale
  20. Cittadinanza attiva e partecipazione

Amministrare, governare una Città vuol dire sapere gestire e tenere insieme tre livelli di intervento: ordinarietà, emergenza e prospettiva. Per Pinerolo ed il Pinerolese è necessario mettere al centro dell’azione politica, amministrativa e sociale una visione del futuro, degli obiettivi concreti e una assunzione di ruolo che permettano di presentarsi sempre più come territorio coeso e unito, che sappia essere attrattore di investimenti e che sappia discutere, confrontarsi a livello europeo, con obiettivi ambiziosi che stanno nelle indicazioni sia dell’Agenda 2030 che del Piano strategico metropolitano che del Next Generation EU. Oggi più che mai è necessario superare un vecchio modello di sviluppo che ha prodotto nuove diseguaglianze e crisi ambientali, per salvare il pianeta e migliorare le condizioni di vita di tutte e tutti e soprattutto di chi ha di meno o si si trova momentaneamente in difficoltà. Pensiamo ad un cambiamento della modalità di amministrare: più attenzione alle persone, al loro benessere, all’inclusione e alla parità di genere, al nostro pianeta e alle generazioni future. L’esperienza della pandemia, in questi quasi due anni, ha rappresentato una fase difficile e dolorosa, che ha messo a nudo problemi, ritardi ed inefficienze; ha messo in ginocchio, diversi settori produttivi, categorie di lavoratori, famiglie, individui; ha acuito le disuguaglianze penalizzando pesantemente non solo le fasce più anziane, ma anche i più deboli economicamente, socialmente, culturalmente; impegnando le giovani generazioni in una prova inedita e pesante. A questo quadro bisogna aggiungere che le crisi possono stimolare una reazione, una scossa, una presa di coscienza dei problemi che abbiamo di fronte e delle strade da percorrere, a cui talvolta si accompagnano sentimenti e comportamenti, inaspettati, di vicinanza, di solidarietà, di coesione che possono generare un positivo e proficuo senso di comunità.

 

  1. I diritti, l’inclusione, le pari opportunità e l’ambiente quali azioni trasversali del nostro amministrare

Nel nostro programma non abbiamo volutamente inserito paragrafi dedicati ai diritti, all’inclusione, alle pari opportunità e all’ambiente. La motivazione è frutto di una scelta precisa e fortemente voluta da una Coalizione coesa che si candida ad amministrare avendo ben presenti i principi fondamentali condivisi cui ispirarsi e conformarsi. L’inclusione, la tutela dei diritti della persona, delle pari opportunità e dell’ambiente sono parte integrante e costitutiva del nostro programma e diverranno la costante del nostro agire in tutti i settori di intervento nell’ambito dei quali la trasversalità di questi temi verrà tenuta in debita considerazione, con precisa valutazione dell’impatto dell’azione amministrativa anche sotto questi profili. Le costanti del nostro agire amministrativo saranno volte a garantire: alle Cittadine e ai Cittadini di poter fruire di eguali diritti indipendentemente dalla loro situazione di vita, dalle loro scelte o inclinazioni personali, con la possibilità di realizzarsi secondo le proprie determinazioni,

  • il diritto ad una buona qualità della vita nella nostra Città, indipendentemente dall’età, sesso e  orientamento sessuale, cultura, religione o dalla momentanea difficoltà o fragilità, con garanzia per la dignità della persona in qualunque contesto e situazione,
  • la puntuale predisposizione di opportunità e servizi appropriati per tutte e tutti, con particolare attenzione ai bambini e ai giovani e alla creazione di condizioni adeguate per il loro futuro, agli anziani e a chiunque subisca discriminazioni, anche di genere,
  • alle Cittadine e ai Cittadini di avere la possibilità di fruire di eguale qualità della vita e di servizi appropriati ovunque sia ubicata la loro abitazione, in tutti i quartieri e in tutte le frazioni. Nella consapevolezza che i nostri comportamenti di oggi possono ledere il diritto delle future generazioni di vivere in un pianeta in salute e la tutela dell’ambiente e della biodiversità siano un dovere di tutte e tutti ed anche di una buona amministrazione che ha l’obbligo di agire in tal senso. Perché vogliamo una Città a misura di persona dove prevalga il rispetto per l’essere umano.
  1. Pinerolo e il Pinerolese, nodo del “sistema metromontano alpino”

SCENARIO
Pinerolo e il Pinerolese devono sempre più essere luogo dove sia bello vivere per le sue condizioni climatiche e ambientali, per i suoi servizi, per la sua rete di infrastrutture materiali e immateriali, con la possibilità di accesso veloce alle opportunità che offre. Pinerolo e il Pinerolese devono affrontare in modo coeso il tema del futuro del territorio con la capacità di guardare oltre i propri confini, verso orizzonti europei, di offrire opportunità insediative per intercettare l’interesse di investitori che operano nel campo nell’innovazione applicata in tutti i settori: industria, artigianato, commercio, edilizia, agricoltura, turismo, transizione ecologica, ecc. In questa logica deve inserirsi l’azione della futura Amministrazione, operando contemporaneamente sui temi della quotidianità, una quotidianità sempre più rappresentata da una pesante emergenza ambientale, sociale ed economica, e su quei progetti che siano in grado di trasformare Pinerolo e il Pinerolese in un riferimento credibile per potenziali investitori per un modello di sostenibilità di tutto il territorio. La politica deve “progettare” i necessari interventi, programmarli nel tempo, reperire le fonti di finanziamento attingendo da risorse proprie, ma anche e soprattutto dai fondi europei, nazionali e dall’apporto determinante dei privati attraverso forme di partenariato con il pubblico, sapendo che alcuni temi sono linee guida per un programma in tutti i settori, perché la parità di genere, la lotta all’abbattimento di ogni tipo di barriera (sia essa architettonica, culturale, economica, sociale e scolastica), la sostenibilità ambientale, la partecipazione, la cultura del movimento non sono argomenti a sé stanti ma entrano a pieno titolo nella politica di una città e di un territorio, in tutti i suoi aspetti. Su molti temi la Città ed il territorio sono portatori di buone pratiche, di analisi e di soluzioni ai problemi, di approfondimenti e di azioni importanti (dal Consorzio Intercomunale Servizi Sociali al progetto “Ripartiamo insieme”, dal ruolo della Chiesa Cattolica e della Diaconia Valdese a quello dell’associazionismo e del volontariato, dal ruolo di avanguardia nella gestione dei beni del territorio, per esempio quelli forestali, allo sviluppo di comunità energetiche, ecc.).

AZIONI PROPOSTE
In questo scenario occorre guardare al ruolo di Pinerolo e del Pinerolese nei confronti della Città Metropolitana, della Regione Piemonte, del livello centrale e dell’Europa, facendo sì che essi diventino un “nodo del sistema metromontano alpino”, un nodo che sappia guardare anche oltre i confini nazionali. Dal confronto e dai vari contributi è emersa chiaramente la necessità di agire come territorio, di lavorare insieme, di assumere i problemi di tutta l’area pinerolese, individuando strategie ed azione che diano il segno di un reale cambiamento di rotta. Un sistema che, ripensando il rapporto città-montagna, passando attraverso le aree di pianura e di collina, consenta al Pinerolese di conservare la propria peculiarità di terra di confine con la Francia ma, nello stesso tempo, di diventare a pieno titolo parte integrante dell’Area metropolitana da una parte e del Saluzzese dall’altra. Queste le azioni che proponiamo di intraprendere per raggiungere l’obiettivo:

  • adozione di una forte spinta creativa e innovativa che consenta di aprire con coraggio ed entusiasmo la città e il territorio a scenari di livello internazionale, fino a oggi mai sperimentati,
  • acquisizione di una spiccata propensione a ragionare e a lavorare in termini di coesione territoriale, sulla base di obiettivi comuni estranei a ormai superate e del tutto controproducenti visioni campanilistiche e localistiche,
  • definizione di obiettivi di livello territoriale finalizzati a massimizzare il potenziale innovativo espresso dall’area e consentire l’apporto delle risorse e delle competenze necessarie al raggiungimento degli stessi obiettivi,
  • assunzione, da parte di Pinerolo, del ruolo fondamentale di coordinamento all’interno del territorio per ragionare a scala di Zona Omogenea. Per consentire ciò, Pinerolo è chiamata a:
  • esprimere la capacità di assolvere il ruolo di riferimento del territorio, ruolo che si acquisisce sul campo attraverso il riconoscimento da parte degli altri Comuni,
  • operare, in collaborazione con il territorio, affinché l’intero Pinerolese diventi attrattivo di investimenti pubblici e privati,
  • operare perché le esperienze sostenibili del territorio (economia circolare, riciclo, riuso, agro ecologia) siano incrementate, sostenute e valorizzate.
  1. I giovani sono gli attori protagonisti del nostro domani

SCENARIO
Il futuro di Pinerolo e del Pinerolese dipende in larga parte dai giovani e dalla possibilità che essi avranno di trovare opportunità di crescita, di relazioni e di lavoro. Nello stesso tempo dipende anche dalla capacità di attrarre dei giovani, delle giovani famiglie, a stabilirsi a Pinerolo e nel Pinerolese. Parlare di “politiche dei giovani” vuol dire ricerca continua del contributo attivo delle migliaia di giovani che orbitano attorno alla Città di Pinerolo e, dall’altra, riuscire soddisfare quelle richieste che provengono dal mondo giovanile.

AZIONI PROPOSTE
Queste considerazioni ci portano a ritenere il tema «giovani» fra le priorità assolute da sviluppare attraverso azioni finalizzate a:

  • valorizzare i giovani (fin dalla primissima età) come risorsa nelle loro varie componenti sociali e culturali,
  • dare risposte ai bisogni dei giovani fornendo loro le opportunità per costruirsi un futuro,
  • stabilire un tavolo permanente per le politiche giovanili dove l’Amministrazione e i/le ragazzi/e di tutte le fasce d’età cooperano insieme e dibattono su come migliorare la Città, stimolare i giovani all’inclusione, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze, alle sane relazioni in un contesto paritario tra i generi, coinvolgendoli in prima persona nelle azioni positive sul territorio,
  • stimolare i giovani alla cultura della solidarietà mettendo, ad esempio, a disposizione del loro tempo per l’organizzazione di corsi per altri giovani in difficoltà scolastica o altre esperienze di solidarietà nei confronti degli anziani,
  • delegare ai giovani la responsabilità di produrre progetti di territorio nei quali essi possano riversare idee, proposte, aspettative di vita, apportando un contributo determinante nel ridisegno della Città,
  • assumere le richieste di socializzazione, di politiche per l’ambiente, di vivibilità di tutto
  • il territorio, (comprese le frazioni e tutti i quartieri della Città) che dal mondo giovanile
  • emergono con forza, a partire dalla richiesta di costruzione di un mondo rispettoso
  • dell’ambiente,
  • inserire nel mondo del lavoro giovani preparati per la manutenzione del verde urbano,
  • l’educazione ambientale e la facilitazione alla partecipazione della cittadinanza,
  • organizzare corsi di formazione su professioni volte alla salvaguardia dell’ambiente
  • (verde urbano, rifiuti, agricoltura, sentieri, turismo sostenibile, ecc.) e alla digitalizzazione,
  • investire sulla formazione d’eccellenza degli aspiranti imprenditori nella agro-ecologia
  • e nell’economia circolare,
  • facilitare l’avvio di imprese per competere nei bandi europei con l’obiettivo di
  • realizzare progetti eco-sostenibili,
  • Una Città che crea lavoro per crescere
  1. Pinerolo e il Pinerolese, luoghi del lavoro e del lavoro in trasformazione

SCENARIO
Stiamo vivendo una grave crisi occupazionale. La pandemia ha distrutto posti di lavoro colpendo soprattutto i lavoratori non protetti dal blocco dei licenziamenti e dalla cassa integrazione (lavoratori autonomi e precari) a partire dai lavori che non potevano essere svolti in remoto e le attività soggette al lockdown. Tutto ciò vale anche per il Pinerolese; anche sul nostro territorio valgono le analisi nazionali che hanno messo a fuoco ed esasperato le criticità strutturali del mercato del lavoro e della struttura occupazionale italiana:

  • bassa occupazione femminile,
  • disoccupazione giovanile,
  • aumento degli inattivi,
  • bassa competitività delle aziende e bassa formazione della Forza Lavoro.

Bassa occupazione femminile
La crisi causata dall’emergenza sanitaria ha avuto un impatto diretto sulle lavoratrici evidenziando una vera e propria recessione che si è abbattuta sulle donne più presenti nei settori fortemente danneggiati quali il settore terziario, ovvero servizi alla persona (famiglia), alberghiero, ristorazione e turismo (tempo libero). Dall’inizio della pandemia le donne si sono trovate in prima linea nel far fronte all’emergenza in settori ad alto rischio come la sanità e la scuola e su di loro pesa fortemente un’ulteriore difficoltà: nuovi e maggiori carichi di lavoro in casa e nella cura di familiari e/o di persone con disabilità causati dal lockdown e dalla chiusura delle scuole.

Disoccupazione giovanile
L’incertezza generata dall’epidemia ha ridotto ulteriormente la possibilità di accesso per i giovani al mercato del lavoro. I fattori di penalizzazione sono i contratti brevi, che riducono la possibilità di richiedere la Naspi e i contratti a termine che le imprese hanno scelto di sacrificare non rinnovandoli.

Aumento dell’inattività di giovani e donne.
La pandemia ha accentuato inoltre il gap che già esisteva tra le due Italie, diverse tra loro per generazione e sesso; la prima composta principalmente da uomini in età avanzata con un lavoro stabile e l’altra composta da donne e giovani disoccupati o con un contratto precario. I precari, giovani e donne tra i 25 e i 34 anni, ad un anno dalla pandemia sono i più penalizzati. La crisi in atto ha ampliato la distanza tra lavoro garantito (maschile, relativamente qualificato, industriale) e non garantito (femminile, non qualificato, nei servizi), ha ulteriormente aggravato il ritardo del nostro paese in termini di mobilità sociale, ampliando il divario tra il nostro paese ed il resto delle economie avanzate.

Bassa competitività delle aziende e bassa formazione della forza lavoro
Nei paesi OCSE un’azienda su tre fa fatica a trovare figure professionali in linea con le proprie necessità. In Italia oltre quattro aziende su dieci non riescono a trovare i profili che cercano; un paradosso in un Paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto nel 2020 il 29,4%, oltre 10 punti in più rispetto alla media dell’area Euro.  Il tasso di disoccupazione giovanile (15-25%) 2020 della Città Metropolitana di Torino (30,3%) è più alto di quello nazionale. I processi di digitalizzazione in corso, la spinta verso uno sviluppo più sostenibile e a minor impatto ambientale, l’incessante avanzare delle tecnologie richiedono uno sforzo in più da parte della scuola, dell’università e in generale del mondo della formazione. Il ruolo delle Amministrazioni locali può essere estremamente importante in particolare nella promozione di politiche per la formazione per adulti, sia per far fronte alla necessità di sostenere la richiesta di formazione professionale in continuo mutamento che per fronteggiare il rischio che un troppo diffuso analfabetismo funzionale incida di fatto sulla possibilità di esercitare pienamente i propri diritti di cittadinanza.

AZIONI PROPOSTE
La risposta alla crisi occupazionale non può che venire da una politica di sviluppo economico del territorio attraverso:

  • il rilancio di Pinerolo e del Pinerolese, a livello nazionale e internazionale, quale polo attrattivo di investimenti pubblici e privati attraverso una progressiva trasformazione del tessuto economico, in linea con il PNRR, con l’idea che Pinerolo ed il Pinerolese diventino punto di riferimento per l’economia circolare, valorizzando in tal modo la realtà strategica di Acea Pinerolese e di tutte le aziende del territorio impegnate nella transizione verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, nonché favorendo l’insediamento di startup e incubatori di impresa,
  • la capacità di attrarre e trattenere i nuovi talenti, rafforzando l’offerta formativa a tutti i livelli, con particolare attenzione alle fasce di giovani della scuola media superiore e universitari per i quali è necessario prevedere nuovi servizi e opportunità di crescita,
  • il favorire dinamiche di rete: delle imprese (es. Progetto “IN.S.I.&M.E. – Piccole imprese per un grande territorio”1 adottato in Valle di Susa) con il duplice obiettivo di creare un mercato di vendita locale forte e di omogeneizzare (e far emergere) i contratti dei lavoratori stagionali; delle imprese commerciali ed industriali perché possano usufruire di servizi e investimenti comuni in merito a infrastrutture, formazione, gestione amministrativa, ricerca e sviluppo, vendita di prodotti
  • l’attuare la completa digitalizzazione del territorio, favorendo la (ri)qualificazione dei settori economici, della pubblica amministrazione e della scuola; potenziare e realizzare le infrastrutture che consentano l’insediamento di realtà imprenditoriali industriali e non (es. Il progetto mira a definire linee progettuali di sostegno al sistema produttivo in un’area vasta: prioritariamente l’intera Valle di Susa e secondariamente le aree limitrofe della Val Sangone e dell’Alta Val Chisone, rivolgendosi a micro e piccole imprese che in continuità con un rapporto di collaborazione iniziato da tempo sul territorio hanno deciso di sviluppare concordemente – da qui l’acronimo IN.S.I.&M.E. – una progettualità a sostegno dell’economia territoriale. L’obiettivo è quello di valorizzare, o meglio di strutturare, gli elementi di forza e le eccellenze di un territorio che ha grandi potenzialità ancora troppo poco espresse, proponendosi come interlocutori sinergici alle amministrazioni e superando la frammentazione amministrativa delle stesse data center e infrastrutture digitali; potenziamento del collegamento ferroviario con Torino, centri di stoccaggio e distribuzione per le merci agricole, ecc.),
  • il definire e potenziare un brand territoriale (fortemente incentrato sul valore ecologico) riproducibile e veicolabile, non soltanto nel settore turistico e dell’accoglienza, ma che coinvolga tutti i settori,
  • l’identificazione di nuove aree per insediamenti produttivi, promuovendo seriamente il recupero di aree dismesse con una visione territoriale ampia che comprenda non solo Pinerolo, ma l’intero Pinerolese,
  • incentivi per aziende che intendano assumere sostenendo con risorse dell’Amministrazione, i costi di tirocini di inserimento lavorativo (conclusi con regolare contratto di lavoro) e con l’azzeramento per un periodo (es. tre anni) di TARI e IMU (vedi i casi di Pavia e Alessandria). Occorrerà inoltre intensificare gli sforzi in merito a:
  • di business che facilitino la promozione e la commercializzazione dell’offerta promozione e aumento delle relazioni commerciali anche di livello internazionale, promuovere reti tra imprese del medesimo territorio che si occupino di sviluppare nuovi modelli /esperienza turistica sostenibile del territorio, in coerenza con quanto pianificato dalle organizzazioni di sistema locale,
  • potenziamento dello Sportello Unico per le imprese, cercando per quanto possibile diridurre il peso degli adempimenti burocratici,
  • implementazione delle capacità di far incontrare domanda e offerta sul territorio agendo di concerto con Centro per l’Impiego, Agenzie Accreditate per il Lavoro e Sportelli locali. Creare nuove occasioni di lavoro che anticipino e/o rispondano a nuovi bisogni sociali ed economici:
  • sviluppando servizi alla prima infanzia, con orari a misura di persona e di famiglia, nonché tutti quei servizi che migliorano la qualità della vita permettendo una più efficace conciliazione di tempi di vita e lavoro per tutte e tutti, d’intesa tra istituzioni pubbliche, imprese e loro associazioni (nuove politiche di welfare aziendale aperte anche a nuclei familiari esterni) e privato sociale per facilitare l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, l’inclusione e l’integrazione dei figli di stranieri,
  • rispondendo ai bisogni socio-sanitari legati all’invecchiamento della popolazione, alle malattie invalidanti e ai bisogni di socialità in stretta connessione e sinergia con i servizi sociali e sanitari e con le realtà profit e non profit presenti sul territorio valorizzando il turismo culturale ed eco sostenibile – green attraverso la promozione di adeguata formazione degli operatori e stimolando collaborazioni e partenariati fra strutture ricettive e di erogazione di servizi del territorio pinerolese che decidano di condividere l’offerta turistica attraverso strumenti come la carta dei servizi o il catalogo delle opportunità (soggiorni di breve/medio e lungo periodo, attività fisiche e culturali di tempo libero, ecc.),  investendo su un’economia territoriale che valorizzi pratiche economiche sostenibili. Introdurre una Carta Green del Pinerolese per promuovere ed affermare pratiche di economia locale che facciano del prendersi cura (della persona, del condominio, del quartiere, della Città, del territorio) l’elemento portante, adottando politiche non solo di sostegno a queste attività ma facendole diventare assi portanti della nostra economia, lavorando sulla possibilità che stanno dentro alla fiscalità comunale. Interessante, e la facciamo nostra, per quanto complessa, l’adozione di un Bilancio Ambientale quale strumento di misurazione e monitoraggio degli effetti delle politiche economiche sul territorio,
  • progettando interventi straordinari di pubblica utilità, sostenuti finanziariamente con contributi regionali, finalizzati alla cura dell’ambiente, e degli spazi di socialità, rivolti ai giovani, ai meno giovani e agli anziani con il coinvolgimento di persone disoccupate del territorio, adeguatamente formate, che possono godere inizialmente di una formazione specifica e di una risposta occupazionale temporanea in settori che, se rispondenti a bisogni emergenti delterritorio, possono dar luogo alla nascita di micro realtà imprenditoriali,  privilegiando i progetti sociali che prevedono l’attivazione dei Cittadini intesi non solo quali fruitori dei servizi ma parte attiva degli stessi, portatori di risorse e non solo di problemi,  operando sulla vulnerabilità, sulla prevenzione della povertà, facendo attenzione ai primi segnali, di chi perde il lavoro, chiedere deroghe nel pagamento della mensa dei figli o non utilizza più il servizio, puntando sulle opportunità di lavoro, anche come occasione per recuperare la dignità delle persone, in stretta relazione con la rete dei servizi per l’impiego e con il Consorzio intercomunale servizi sociali. Sviluppare forme di dialogo sociale sui temi del lavoro, dell’orientamento e della formazione: coinvolgendo tutti gli attori del territorio che a vario titolo si occupano di tali tematiche e che possono contribuire a costruire e ad arricchire progetti mirati attraverso delle chiamate alla progettazione condivisa. L’esperienza ed il metodo messi in campo dal progetto Ripartiamo Insieme sono punti di riferimento importanti, che devono essere valorizzati e devono trovare nella politica un alleato credibile ed efficace. Condividere informazioni, problematiche e opportunità tra enti locali, istituzioni formative, imprenditori e loro associazioni, organizzazioni sindacali, fondazioni e servizi per l’impiego in modo non occasionale e strutturato per mettere in comune buone pratiche e sperimentare iniziative volte a:
  • allineare domanda e offerta di lavoro con percorsi formativi adeguati e in linea con gli obiettivi legati alla transizione ecologica e digitale, sia per l’ingresso dei giovani, sia per la riqualificazione di figure che hanno necessità di adeguare/rinforzare le proprie competenze e professionalità sia per il migliore inserimento possibile delle persone disabili,
  • diffondere la formazione continua nei luoghi di lavoro e la formazione permanente degli adulti, prevenire e contrastare la dispersione scolastica e sostenere l’orientamento dei giovani nella scelta del percorso scolastico e professionale in linea con le tendenze del mercato del lavoro e le attitudini, le propensioni e gli interessi di cui sono portatori i ragazzi stessi (nelle scuole, con le scuole e fuori dalle scuole, nei luoghi frequentati dai giovani, con gli insegnanti, con le famiglie, con i servizi per l’impiego), progettando interventi in coerenza e integrazione con il progetto regionale “Obiettivo Orientamento Piemonte”,
  • sostenere l’orientamento e stimolare l’attivazione dei disoccupati nella ricerca attiva di un’occupazione, attraverso esperienze formative e di avvicinamento al lavoro come i tirocini e i cantieri di lavoro,
  • sostenere la Rete dei servizi pubblici e privati accreditati per l’impiego che dovranno affrontare il difficile e inevitabile compito legato alla ricollocazione dei lavoratori provenienti dalle aziende in crisi verso le imprese in espansione attraverso interventi complementari,
  • creare un ambiente favorevole allo sviluppo di start up valorizzando le potenzialità e l’innovazione di giovani e donne, utilizzando e rafforzando i servizi dedicati come il MIP “Mettersi in proprio” e le eventuali forme di finanziamento a supporto, migliorando l’accessibilità e la fruibilità dei servizi comunali,
  • realizzare un monitoraggio costante dei processi di cooperazione attivati fra enti e dei risultati relativi ai percorsi di inclusione socio lavorativa e di supporto allo sviluppo economico locale. Indicatori di bilancio. Valorizzare il lavoro “buono” e la responsabilità sociale delle imprese:
  • contribuendo a sviluppare e diffondere l’importanza del collegamento tra la qualità del lavoro, la sostenibilità ambientale e la qualità e l’immagine del prodotto e del servizio, contrastando forme di illegalità e di estrema precarizzazione,
  • istituendo riconoscimenti nei confronti delle aziende che si distinguono per la particolare sensibilità e la responsabilità sociale e ambientale valorizzando le esperienze di buona accoglienza e di integrazione socio lavorativa delle persone più fragili e delle esperienze di transizione ecologica più concrete, riuscite, replicabili o implementabili.
  1. L’agricoltura

SCENARIO
In specifico, per quanto riguarda l’agricoltura, settore economico importante per l’economia del Pinerolese, diventa fondamentale coniugare la valorizzazione delle tradizioni del nostro territorio, la capacità innovativa, la sostenibilità ambientale in linea con le politiche di livello europeo. Da alcuni anni, si sta verificando, anche nel nostro territorio, il ritorno a forme e stili di vita e lavoro sostenibili, soprattutto nello sviluppo di aziende agricole biologiche, di produzioni diffuse, talora ancora di nicchia (frutta e verdure tradizionali, viticoltura, ma anche frutti di bosco, castanicoltura, olivicoltura). In questo contesto, assume particolare importanza l’attenzione a tre elementi caratteristici del nostro territorio (l’acqua, i boschi, il paesaggio). Assumere il tema ambientale come asse portante di una nuova economia, non può prescindere dalle indicazioni che in più occasioni l’UNCEM, i rappresentanti di settori, i Comuni in prima linea nell’adozione di politiche specifiche, hanno dato e che nascono dal rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane. L’individuazione di piani di sviluppo sostenibile, la costruzione di strutture di gestione dei boschi, la valorizzazione della filiera del legno, l’affrontare i nodi che su questi temi da anni bloccano le possibilità di investimenti significativi (l’abbandono della proprietà da parte dei privati, la scarsa percezione della ricchezza del bosco, la parcellizzazione fondiaria). Essere comune capofila significa assumersi il ruolo di facilitatore dei processi, significa avviare una vera governance territoriale, significa ragionare a partire da una pianificazione complessiva del territorio, che non sia solo edilizia.

AZIONI PROPOSTE
Per questo riteniamo utile la creazione di una specifica Commissione agricoltura, ambiente, alimentazione per favorire la massima sinergia tra quanti a vario titolo si occupano di agricoltura ed ambiente e che abbia come linee guida:

  • rafforzare i marchi di qualità legati all’enogastronomia e alla produzione agricola e zootecnica, promuovendo la costituzione del distretto del cibo,
  • rilanciare la Fiera di Primavera e di S. Donato, recuperando la connotazione storica di evento dedicata all’agricoltura come strumento di sviluppo del territorio e come mostra mercato delle eccellenze agricole presenti sul territorio,
  • incentivare il rapporto produttori/consumatori, attraverso l’ampliamento di buone pratiche esistenti nel pinerolese (dai Gruppi di Acquisto solidale, alla vendita a Km. 0, ecc.) nell’ottica della valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti,
  • recuperare i terreni incolti o abbandonati anche attraverso la creazione di orti urbani finalizzati all’autoconsumo,
  • individuare nel piano paesaggistico le aree di interesse storico agro-silvo-pastorale (definizione delle aree non bosco),
  • recuperare l’area collinare con la promozione della castanicoltura da frutto, olivicoltura e promozione della viticoltura,
  • sostenere iniziative riguardanti studi di filiera e di consumo di prodotti locali
  • incentivare, in sinergia con le associazioni di categoria del territorio, la formazione degli agricoltori da parte di esperti sulla tutela ambientale, gestione del paesaggio, agronomi, botanici, entomologi con impostazione agro-ecologica e l’informazione sui finanziamenti Regionali e sulle agevolazioni fiscali per agricoltori biologici che mettano in atto buone pratiche di tutela del paesaggio e della biodiversità locale,
  • favorire i giovani che intendono intraprendere un’esperienza lavorativa in agricoltura, anche con strutture scolastiche presenti sul territorio,
  • proteggere il ruolo vitale degli insetti pronubi e favorire all’interno delle comunità agricole la semina di piante mellifere,
  • sostenere concretamente le filiere corte locali, i sistemi logistici a basso impatto ambientale, la lotta allo spreco di cibo (ad esempio tramite l’app “salvacibo”), i prodotti a km0 tracciabili,
  • promuovere il modello alimentare sostenibile informando i Cittadini sull’impatto ambientale ed etico del cibo,
  • creare una piattaforma territoriale ecosostenibile in accordo con i produttori dove far confluire i prodotti locali e distribuirli nella zona: punti vendita, ristoranti, mense scolastiche, ospedaliere, RSA e aziendali,
  • lavorare con gli altri Comuni e gli agricoltori del territorio per istituire un distretto del biologico, promuovendo il benessere animale e le buone tecniche agricole.
  1. Il commercio e l’artigianato, assi strategici per rendere attrattiva e viva la Città

SCENARIO
La crisi del settore del commercio tradizionale e dell’artigianato viene da lontano ed ha carattere planetario. Nei decenni scorsi la nascita generalizzata di aree commerciali di grandi e medie dimensione, e, più recentemente la crescita impetuosa delle vendite on-line, hanno acuito la crisi. Da ultimo, l’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che infierire su un tessuto già debole peggiorandone la situazione. In questo quadro il commercio dovrà svolgere un ruolo importante per il rilancio economico di Pinerolo e del Pinerolese a partire dalla valorizzazione dei mercati di Piazza Vittorio Veneto e di Piazza Roma e dalla valorizzazione del commercio di vicinato.

AZIONI PROPOSTE
Gli interventi devono investire l’organizzazione della Città partendo da un ripensamento dell’offerta commerciale con l’obiettivo di:

  • promuovere l’interconnessione delle relazioni commerciali in un’ottica di mutuo ampliamento dell’attività affinché l’offerta sia coerente e il territorio un complesso di distretti commerciali,
  • implementare le sinergie con Centro per l’Impiego, agenzie accreditate per il lavoro e sportelli locali affinché anche nei settori del commercio e dell’artigianato, formazione professionali, offerta e domanda di lavoro si incontrino velocemente e continuativamente, a partire dalle relazioni con la scuola (es. alternanza / scuola lavoro),
  • favorire il ripopolamento della Città (delle sue frazioni e dei suoi quartieri) con negozi di vicinato e botteghe artigianali evitando qualsiasi ulteriore ampliamento delle aree destinate alla grande distribuzione, a tutto svantaggio del piccolo commercio e dell’artigianato,
  • ripensare la Rassegna dell’artigianato con l’obiettivo di trasformarla in un evento con un bacino di attrazione e di richiamo che si spinga ben oltre il Pinerolese, con ricadute positive sull’intero indotto (esercizi commerciali, bar, ristoranti, alberghi, ecc.); nel settore dell’artigianato, che vanta a Pinerolo una storia di primaria importanza, è fondamentale la necessità di far incontrare gli artigiani locali, il loro saper fare, la loro creatività, e gli studenti in modo che questi ultimi possano apprezzare il valore del mestiere artigiano e maturare l’interesse nella possibilità di trasformarlo in futura opportunità di lavoro e fonte di reddito con l’acquisizione di una professionalità elevata; integrare inoltre la Rassegna dell’Artigianato con la filiera verde,
  • ripensare e rilanciare le fiere stagionali come ulteriore vetrina del territorio,
  • valorizzare e qualificare il sistema dei portici e dei cortili della Città medioevale e ottocentesca,
  • ragionare su proposte per migliorare la capacità di attrazione del mercato che si svolge il mercoledì ed il sabato tra la centrale Piazza Vittorio Veneto (per ciò che concerne i venditori extra-alimentari ed alimentari) e la vicina Piazza Roma (per quanto riguarda i produttori agricoli); a questo fine sarà necessario costituire una cabina di regia che tenga insieme il commercio in sede fissa e il commercio ambulante, il turismo, la cultura e le manifestazioni,
  • migliorare i servizi di igiene pubblica e sistemare la pavimentazione dei viali che circondano Piazza Vittorio Veneto,
  • mettere a bando (in accordo con le vigenti normative) i posteggi liberi del mercato del sabato, il che permetterebbe di offrire maggior valore e completezza allo stesso,
  • ripensare il modello di raccolta dei rifiuti generati dal mercato con la differenziazione dei materiali raccolti, al fine di ridurre l’impatto ambientale nonché lo spreco ed i costi relativi al servizio,
  • prolungare l’orario del mercato del sabato; ciò permetterebbe di avvicinarsi alle abitudini della popolazione, a valorizzare anche il commercio in sede fissa, senza creare inutili ed inopportune contrapposizioni,
  • potenziare le linee di trasporto del servizio pubblico (navette) a servizio del mercato del sabato.
  1. Pinerolo tappa di importanti itinerari turistici di livello internazionale accessibili a tutti

SCENARIO
Il settore del turismo non può essere considerato come un compartimento a sé stante, non collegato a quelli che sono gli elementi attrattori attraverso i quali l’offerta turistica è necessario venga veicolata. Ci riferiamo, in particolare, a tutti i beni presenti sul territorio afferenti all’ambiente, l’arte, la cultura, la storia e, certamente non ultimo, lo sport nelle sue diverse articolazioni e discipline.

AZIONI PROPOSTE

  • Attivare un coordinamento delle manifestazioni a livello territoriale per consentire che la loro calendarizzazione sia realizzata con l’obiettivo di fornire un pacchetto di eventi continuo nell’ambito di manifestazioni/itinerari/percorsi turistici,
  • individuare una serie di beni e iniziative faro di richiamo internazionale sulla base dei quali elaborare progetti, di livello europeo, orientati a soddisfare diversi target di turisti: ambito storico-artistico-culturale: il Forte di Fenestrelle e il percorso delle Strade militari alpine, il Museo nazionale dell’Arma di Cavalleria, il Sistema dei Musei del Pinerolese, il Castello di Miradolo, la Pinerolo francese e la Maschera di Ferro,
  • ambito religioso: il Museo Diocesano di Pinerolo, il Museo Valdese di Torre Pellice,
  • ambito sportivo: la Scuola di Equitazione di Abbadia, il complesso delle ciclovie e delle ippovie presenti sul territorio e di possibile progettazione/realizzazione da associare alla realizzazione di Museo virtuale del ciclismo, attività sportiva che ha in Pinerolo e nel Pinerolese un riferimento storico molto importante, il complesso degli impianti olimpici per gli sport invernali presenti sul territorio che ha nelle discipline sul ghiaccio un elemento di eccellenza da mettere a sistema (Palaghiaccio e Palacurling di Pinerolo, Palaghiaccio di Torre Pellice),
  • ambito enogastronomico: la lista dei ristoranti, delle trattorie, dei bed and breakfast che operano sul territorio è molto lunga e annovera importanti eccellenze. Questi esercizi rappresentano riferimenti importanti per qualità, caratteristiche e storia che devono giocare un ruolo importante nel contesto degli itinerari turistici di Pinerolo e del Pinerolese, Tuttomele ed eventi analoghi istituzione di un evento annuale o biennale, che possa diventare di richiamo internazionale in un ambito specialistico oppure generale. L’obiettivo è entrare a pieno titolo negli itinerari turistici che interessano il Piemonte, Torino e le località montane in particolare Una Città per i giovani, per l’istruzione e la formazione e per la cultura
  1. La centralità della scuola e della formazione

SCENARIO
Il presente e il futuro di una comunità dipendono in grande misura dagli investimenti in educazione e formazione. In questo quadro le scuole (in quanto istituzione ma anche luogo fisico), a partire dai nidi, hanno da sempre svolto un ruolo fondamentale nella vita della Città e del territorio. Noi crediamo sia fondamentale costruire per un patto educativo di comunità e di territorio che abbia come cardine principale la scuola come luogo aperto al territorio e ricca nella diversità. Le strutture e i servizi. È compito del Comune assicurare agli istituti scolastici, dalla prima infanzia agli istituti superiori di primo grado, sedi scolastiche opportunamente dislocate, sicure ed efficienti, ma anche belle ed accoglienti e con arredi adeguati. La nostra Amministrazione continuerà il piano di manutenzione straordinario e ove necessario di rinnovamento delle strutture scolastiche esistenti ed alla loro eventuale sostituzione con nuovi edifici. Particolare attenzione verrà riservata ai nidi dell’infanzia, oggi ridotti ad una sola unità, dislocata per di più in un unico quartiere non centrale, quello della Tabona. Stante l’evoluzione della legislazione in merito ai vincoli di bilancio, verranno compiuti tutti i passi necessari per verificare la possibilità di creare nuovi nidi pubblici, ciò sia allo scopo di assicurare un servizio efficiente e conveniente per tutti sia al fine di permettere al maggior numero di bambini di fruire di questa esperienza e opportunità. Sarà inoltre nostro impegno collaborare con le strutture territoriali del Ministero dell’Istruzione e con la Città Metropolitana, per rendere sempre più accessibile e valida l’offerta formativa degli istituti superiori di secondo grado, che accolgono ogni giorno migliaia di allievi provenienti da circa 70 comuni. La compresenza, nel quartiere San Lazzaro, dell’80% degli istituti superiori della Città, della scuola materna, elementare e secondaria di primo grado, e la vicinanza alla stazione ferroviaria, al Parco Olimpico, al Palazzetto dello sport, alla Piscina comunale, al Palaghiaccio e al Palacurling, al Campo sportivo Martin e all’area ex Buroni-Opessi costituiscono un’interessante occasione di integrazione scolastica e di arricchimento civico e culturale. È nostro intendimento creare un Campus scolastico e sportivo che consenta di ottimizzare l’accesso alle risorse comuni, incentivare la partecipazione attiva e il benessere degli studenti, in una dimensione di accoglienza concreta da parte della Città e di educazione alla condivisione dei beni comuni e alla responsabilità. Tutta Pinerolo deve diventare (anche) la Città degli studenti; in questa prospettiva realizzeremo un collegamento gratuito e flessibile degli istituti superiori di via C. Battisti (Porporato, Buniva) con il Campus scolastico. L’Amministrazione dovrà impegnarsi per migliorare il trasporto pubblico dedicato agli studenti, sia in ambito comunale che intercomunale, in collaborazione con la Città Metropolitana. Le corse devono essere rapide, sicure, adatte alle diverse fasce d’età e inserirsi in maniera corretta nella viabilità cittadina. Gli spostamenti devono essere per i giovani occasione di autonomia e non di disagio o pericolo. L’Amministrazione deve rivedere anche l’offerta relativa al servizio mensa, per i bambini e gli allievi più giovani, e favorire soluzioni positive per quelli più grandi in occasione dei rientri pomeridiani. Un altro aspetto su cui il Comune deve investire attenzione e risorse è la cura del verde pubblico anche nelle vicinanze delle scuole (e con il coinvolgimento delle scuole stesse), per rendere la Città fruibile ed accogliente. In tale prospettiva bisogna riqualificare il Parco Olimpico trovando nuovi modelli di partecipazione anche di capitali privati. Il diritto allo studio e l’inclusione sociale. È compito del Comune organizzare e sostenere azioni di supporto per gli alunni in condizione di svantaggio personale e sociale, favorire pari opportunità di istruzione e di partecipazione per tutti, attivare interventi perequativi, prevenire e contrastare la dispersione scolastica. La pandemia in corso ha accentuato le differenze già in atto, compromettendo la crescita individuale e aggravando le condizioni di insuccesso scolastico; sarà nostra cura favorire esperienze di sostegno allo studio individuale a casa, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con enti e associazioni private e utilizzando tutti gli strumenti normativi esistenti (Patti educativi di comunità, Educare in comune…). Il Comune dovrà promuovere l’accesso alla rete e la diffusione delle competenze digitali anche presso gli studenti e le famiglie meno attrezzate, alla luce delle trasformazioni in atto nella scuola, in cui la pratica della formazione a distanza ha accentuato ulteriormente le condizioni di disagio preesistenti e le diseguaglianze sociali, nella società̀ e nel mondo del lavoro. Sarà necessario anche affrontare i problemi della solitudine e del disagio giovanile, della fragilità nei confronti dell’universo dei social e di Internet, attivando e sostenendo, in collaborazione con tutti i soggetti possibili, esperienze di educazione alla cittadinanza, alla educazione di genere, alla salute, alla sessualità, alla responsabilità diffusa. Verranno attivate azioni specifiche e di sostegno volte a contrastare le radici culturali della violenza di genere e a garantire la tutela dei minori, mediante interventi di sensibilizzazione e  ducativi, di concerto con gli istituti scolastici e gli enti del terzo settore, per la diffusione di modalità comunicative non violente e di sane relazioni interpersonali, che valorizzino la diversità e la condivisione delle culture. L’orientamento scolastico e professionale. Nei propri documenti strategici l’Unione Europea definisce l’orientamento come “un insieme di attività che mette in grado i Cittadini di ogni età di identificare le proprie capacità, competenze, interessi, per prendere decisioni in materia di istruzione, formazione, occupazione, al fine di gestire i propri percorsi personali di vita”. Un obiettivo così ambizioso richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti in campo: le istituzioni, le scuole, le università, i centri di formazione professionale, il mondo del lavoro, l’associazionismo e il terzo settore, oltre naturalmente e in primo piano, le famiglie. Sul versante dell’orientamento scolastico la nostra Amministrazione si attiverà per rendere più consapevoli ed efficaci le scelte durante l’intero percorso formativo, favorendo l’adozione di criteri e di procedure condivise e ricorrendo anche nei modi opportuni a specifiche figure professionali, se del caso mediante l’apertura di uno sportello dedicato. Nonostante, infatti, le iniziative in atto da anni (saloni dell’orientamento, iniziative delle scuole singole o associate in rete), la scelta, in particolare delle scuole secondarie di 2° grado, costituisce un passaggio difficile per gli studenti e le loro famiglie, spesso condizionata da generici stereotipi, da scarsa conoscenza delle opportunità a disposizione e dalla efficacia comunicativa degli istituti scolastici. Grande attenzione dovremo riservare all’orientamento professionale, ovunque i nostri Cittadini, di qualunque età, si trovino ad affrontare una transizione professionale (scuola/lavoro, disoccupazione/lavoro, lavoro/lavoro). Pinerolo può vantare una ricca articolazione dei percorsi scolastici statali (licei, istituti tecnici, istituti professionali) e di quelli professionali in capo alla Regione, cui si affiancano le agenzie di formazione e vari enti privati. La nostra Amministrazione si impegnerà a stimolare e coordinare in una prospettiva strategica complessiva i vari soggetti in campo, per incrementare in ogni modo il diritto allo studio e, collaborando attivamente con il mondo delle imprese, per affrontare al meglio la crisi economica e sociale. Da un lato si tratta di aiutare i soggetti più deboli a restare o a reinserirsi nel mondo del lavoro, dall’altro a valorizzare la qualità e le eccellenze. La disponibilità di risorse umane professionali e qualificate rappresenta, infatti, uno dei più importanti fattori di attrazione per lo sviluppo economico del territorio, insieme alle capacità imprenditoriali diffuse, che possono costituire una valida occasione di sviluppo anche innovativo. Formazione permanente. Il tema della formazione lungo tutto l’arco della vita è centrale nella programmazione europea e rappresenta un punto di riferimento fondamentale. La Città di Pinerolo deve essere in grado di garantire ai propri Cittadini adulti e anziani delle opportunità di formazione a basso costo e di alta qualità sui temi che l’UE ha individuato come obiettivi della formazione permanente: le competenze in materia di alfabetizzazione; la competenza multilinguistica; la competenza matematica, scientifica e tecnologica, favorendo l’accesso e l’educazione delle giovani donne alle materie STEM; la competenza digitale; la competenza sociale; la competenza di apprendere ad apprendere; la competenza imprenditoriale; le competenze culturali ed espressive. La formazione lungo tutto l’arco della vita é fattore vitale di inclusione, di coesione sociale, di protezione ed emancipazione personale, di sviluppo economico ed imprenditoriale, di soddisfazione reciproca. Vogliamo fare nostri gli obiettivi anche quantitativi definiti dalla Commissione Europea per il 2025 e che riguardano sia la formazione professionale che la formazione permanente e che prevedono, tra l’altro, che almeno il 50% degli adulti acceda ad una attività di formazione professionale o continua ogni anno, e che almeno il 70% complessivo della popolazione abbia una formazione digitale di base adeguata. L’Europa. Anche la vita della nostra Città è influenzata dall’appartenenza all’Unione Europea, che ha progressivamente assicurato condizioni di pace, sviluppo ed integrazione impensabili nell’Europa dei secoli scorsi, afflitta da guerre feroci e distruttive. La nostra Amministrazione aiuterà i Cittadini ad essere parte attiva e consapevole di tutti i processi europei di natura economica, sociale, culturale e istituzionale utili per il benessere e il futuro della nostra comunità, valorizzando le opportunità offerte dai fondi Strutturali di Investimento Europei (il FESR per lo sviluppo regionale, il FSE per l’occupazione, il FEASR e il relativo PSR per l’agricoltura), oltre a quelli del Recovery Plan e del Next Generation Eu. La nostra Amministrazione si impegnerà affinché Pinerolo incrementi le relazioni con partner europei per cogliere opportunità, trovare stimoli positivi, proporsi come referente interessante e di eccellenza. Proprio le sfide globali del presente (la globalizzazione, i flussi migratori, l’emergenza ecologica e climatica, le pandemie) richiedono un’azione comune europea e una prospettiva federalista, in grado di far fronte efficacemente ai problemi impegnativi e comuni.

AZIONI PROPOSTE

  • manutenzione straordinaria e rinnovamento degli edifici scolastici in un’ottica principalmente di sicurezza e riqualificazione energetica,
  • rilancio dei nidi dell’infanzia, in un contesto di ampliamento di opportunità per i bambini e ampliamento dei servizi per l’infanzia comunali
  • riqualificazione dell’offerta formativa degli istituti superiori di 2° grado,
  • creazione (istituti scolastici di San Lazzaro e impianti sportivi adiacenti) di un Campus scolastico con un collegamento gratuito con gli istituti superiori di via C. Battisti,
  • miglioramento del trasporto pubblico, della mensa per i più giovani e accoglienza per i più grandi per i rientri pomeridiani attraverso:
  • l’incentivare e il favorire, con la razionalizzazione del servizio sulla base delle reali esigenze del territorio l’uso dei mezzi pubblici e della bicicletta per studenti già autonomi,
  • l’incrementare la sostenibilità delle mense scolastiche (in particolare in relazione alla provenienza del fresco ed alla gestione di beveraggio, stoviglie, rifiuto umido ed eventuali imballaggi), l’attivazione di proposte efficaci di pre e post scuola per le fasce di età fino alla primaria compresa,
  • supporto agli alunni in condizione di svantaggio personale e sociale, interventi contro la dispersione scolastica, sostegno allo studio individuale in collaborazione con scuole, enti e associazioni,
  • accesso alla rete e diffusione delle competenze digitali per studenti e famiglie meno attrezzate,
  • contrasto al disagio giovanile, alla fragilità nelle relazioni e nei confronti dell’universo digitale, educazione alla cittadinanza e all’inclusione, al benessere e alla salute, alla sessualità e alle relazioni paritarie e non violente, alla responsabilità civica ed ecologica,
  • potenziamento dell’orientamento scolastico, anche ricorrendo a specifiche figure professionali, in particolare per la scelta delle scuole secondarie di 2° grado,
  • potenziamento dell’orientamento professionale (scuola/lavoro, disoccupazione/lavoro, lavoro/lavoro), per migliorare il diritto allo studio, le risposte alla crisi economica e sociale, valorizzazione la qualità e le eccellenze,
  • potenziamento dei percorsi di apprendimento del mondo del lavoro a partire dalla valorizzazione degli ITS ed interagendo maggiormente con i livelli sovra ordinati (Regione e Città Metropolitana),
  • opportunità di formazione a basso costo e di alta qualità lungo tutto l’arco della vita, coerentemente con gli obiettivi definiti dalla Commissione Europea,
  • promozione delle opportunità fornite dai fondi Strutturali di Investimento Europei (FESR, FSE, FEASR e relativo PSR) e del Next Generation Eu. Promozione delle relazioni con partner europei per cogliere opportunità, trovare stimoli positivi e proporci come validi referenti
  • implementazione dei rapporti con le Città gemellate di Gap, Traunstein, Derventa. Crediamo, inoltre, nell’importanza degli investimenti nelle politiche per la prima infanzia, come “incubatori” della società di domani. Crediamo che investire nel sistema educativo sia un’occasione imperdibile per contrastare e ridurre le disuguaglianze sociali e di genere, oltre a rappresentare un modello di sviluppo e di socializzazione che agevola l’inclusione, per tutte le bambine e i bambini della nostra Città.
  • ampliare l’offerta e incrementare, laddove necessario, il livello qualitativo dei nidi pubblici e privati della Città per offrire un’esperienza ricca e innovativa ai “nativi digitali”,
  • istituire il Consiglio d’infanzia della Città: un osservatorio permanente aperto a genitori, educatrici, insegnanti, Cittadini per promuovere la partecipazione e interpretare una gestione democratica dei servizi per la prima infanzia e coordinare i servizi necessari, ripensare, con la partecipazione di insegnanti, famiglie, alunni, la fruizione degli spazi interni ed esterni delle scuole (modulazione dinamica degli interni, didattica all’aperto, piccoli orti, frutteti, ecc.) per favorire la socializzazione tra i bambini e forme innovative di offerta formativa,
  • valorizzare e favorire percorsi didattici di consapevolezza culturale radicati sul territorio (proposte formative di scuole, enti e associazioni che prevedano un’interazione con la Città, le sue realtà sostenibili, il paesaggio e gli ecosistemi locali),
  • promuovere, in sinergia con le scuole di ogni ordine e grado, interventi formativi di educazione alla socialità, alla salute, all’economia circolare, all’ambiente, alla consapevolezza di scala nazionale ed europea,
  • supportare e stimolare proposte di apertura pomeridiana e/o estiva degli spazi scolastici, per attività integrative volte all’inclusione ed alla pratica ecologica.
  1. La cultura al centro dello sviluppo economico e sociale

SCENARIO
Il territorio necessita della capacità di sviluppare un’idea di politiche culturali, declinate livello locale, per un governo del territorio, cercando di non dimenticare la dimensione politica e sociale nella quale si sono originate. Per noi cultura significa conoscenza e forti investimenti per una reale istruzione diffusa. Una Comunità dove le politiche culturali sono poste al centro dell’azione e dell’agire dell’Amministrazione è una Comunità capace di esprimere politiche di convivenza e di solidarietà, dove realmente nessuno può e deve rimanere indietro. Quando parliamo e scriviamo di cultura dovremmo ragionare di democrazia culturale ovvero di una politica culturale che favorisca la partecipazione di tutte le persone ai benefici della cultura e della sua produzione. Le politiche culturali non sono neutre; in quanto, dotate di un importante valore sociale, possono e devono essere impiegate al fine di generare e consolidare la coesione e la giustizia sociale all’interno di una Comunità. La cultura è dialogo tra diversità e strumento di discussione, ponendosi al servizio della Comunità. Questi concetti, sempre validi, lo sono a maggior ragione in una terra, come la nostra, storicamente di confine tra stati e religioni, che deve dall’accoglienza verso l’altro trarre la fonte della propria ricchezza e forza, aprendosi ad un mondo sempre più multietnico e multi culturale. Al fine di perseguire questi obiettivi, la nuova Amministrazione di Pinerolo si farà da subito promotrice, per l’intera Area omogenea, degli Stati generali permanenti della cultura, come contributo alla ripartenza, terminata l’emergenza sanitaria. Il rilancio della cultura nel territorio pinerolese va accompagnato con alcune innovazioni che riguardano aspetti logistici ed organizzativi. La scelta della governance dei singoli enti, ad esempio, diventa estremamente importante.

AZIONI PROPOSTE
Proprio per questo, sulla scorta di positivi esempi maturati in altri contesti territoriali, rimarchiamo la necessità di creare le condizioni affinché sia possibile adottare politiche condivise fra i diversi soggetti culturali, ciò allo scopo di garantire flessibilità e tempestività per attrarre risorse economiche su progetti mirati a valorizzare il patrimonio culturale della Città. Una Città più bella trattiene i suoi abitanti e cresce perché ne attrae di nuovi. Una Città più bella è un luogo più dinamico dove aumentano le risorse disponibili e gli investimenti e crescono, di conseguenza, le opportunità per tutti. Una Città più bella è anche più accogliente e quindi una Città più solidale e più inclusiva, un luogo dove è più difficile sentirsi soli o anche solo annoiarsi. Gli spazi urbani di qualità ed in particolare le piazze sono i luoghi per eccellenza della socializzazione. Pinerolo deve ampliare, soprattutto nelle aree centrali, i luoghi dove si possa liberamente discorrere, passeggiare, incontrarsi e dialogare. Ripensare gli spazi pubblici, migliorandone la qualità, è determinante per cambiare l’immagine e l’immaginario e quindi le sorti economiche e sociali della Città.

  • Un sistema musicale “La musica è importante non perché è intrattenimento, non è una questione di mestieri, ma è una missione per trasmettere qualcosa che renda migliore la società” Riccardo Muti – Vienna – concerto di Capodanno 2020. Per l’Istituto Corelli, in accordo con la sua direzione e nell’ambito dei compiti di indirizzo municipali, occorre affrontare il tema della sede della scuola non più rinviabile: la scelta che si dovrà fare sarà tra il mantenimento dell’attuale sede (che presenta l’indubbio vantaggio di consentire la fruizione dell’ampia area verde esterna di pertinenza) prevedendo un adeguato piano di restauro e ristrutturazione oppure lo spostamento dell’istituto in un’altra sede che, in questo caso, a nostro giudizio dovrebbe essere rappresentata dal futuro polo civico e culturale. La decisione dovrà comunque essere assunta in modo condiviso con la direzione e con gli utenti del Corelli. Sul piano della proposta formativa e educativa immaginiamo il Corelli sempre di più come un centro propulsivo di diffusione della cultura musicale, scuola di musica per tutti e soggetto organizzatore di eventi di qualità, che siano anche laboratorio stimolante di ricerca e di sperimentazione artistica. In questo quadro può essere proficua una collaborazione progettuale con l’Accademia di musica, con la finalità di consentire agli allievi di inserirsi in un contesto ulteriore rispetto all’Istituto. Pensiamo di distribuire sul territorio le sedi della stagione concertistica, che vede oggi la chiesa di San Giuseppe quale sede unica, sviluppando una rete con le altre realtà del territorio sia in luoghi al chiuso a partire dalla chiesa del Colletto, il Teatro del Lavoro, la chiesa di Sant’Agostino, gli spazi del circolo Stranamore che in luoghi all’aperto: le Terrazze Acaja, il giardino del “Pecora” di collegamento tra via Sommeiller ed il parcheggio dell’ex Tribunale, il chiostro del monastero della Visitazione, il cortile del Vescovado. Per questi motivi è assolutamente strategico costruire delle sinergie con tutte le altre realtà musicali del Pinerolese, portando le scuole musicali (l’Istituto Corelli, l’Accademia di musica, la scuola ad indirizzo musicale Poet, ecc.) oltre i confini comunali. Di grande rilievo sarebbe l’impostazione di una collaborazione tra la scuola media musicale Poet e l’istituto Corelli. L’affluenza ai test di ingresso alla media di quest’anno è stata il doppio dei posti disponibili. Per i prossimi anni riteniamo di sviluppare una politica di iscrizioni al Corelli a tariffe agevolate per i ragazzi non ammessi alla scuola Poet, che potrebbero, per i tre anni della durata del ciclo della secondaria di primo grado, praticare l’insegnamento musicale e l’uso di uno strumento con un corso apposito proposto dall’Istituto. Proponiamo infine che la Cavallerizza Caprilli, in quanto struttura polifunzionale, diventi anche la sede al coperto degli eventi musicali di maggiori dimensioni, mentre il Parco Olimpico dovrà essere destinato ad ospitare i concerti all’aperto. Infine il progetto “Crescendo in musica”, che per 18 anni, grazie agli Architorti (associazione musica Campus) ed alla fondazione Cosso, ha prodotto un’enorme mole di lavoro con le scuole primarie e secondarie di primo grado in tutto il pinerolese, con la costituzione di numerosi cori di voci bianche. Un lavoro che non va assolutamente disperso, per il quale occorre trovare le modalità per una sua prosecuzione.
  • Un sistema teatrale. In capo culturale, insieme con i musei e le attività musicali, i teatri sono stati tra le principali vittime della pandemia. L’impegno dell’Amministrazione comunale dovrà in primo luogo caratterizzarsi nel favorire la ripartenza, nel corso del 2022, di quelle esperienze che da anni costituiscono la ricchezza specifica della proposta teatrale pinerolese. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario costruire e/o rafforzare un rapporto sinergico e di collaborazione con i diversi livelli istituzionali, in primo luogo la Regione Piemonte e la Città metropolitana. Nel rispetto della normativa vigente, la politica dovrà riprendere il proprio ruolo di decisore pubblico, contribuendo a costruire un sistema teatrale del pinerolese. I Cittadini non sono solo dei consumatori, che accedono ad un’iniziativa, uno spettacolo ma possono essere essi stessi, in forma organizzata ed associativa o come singoli artisti, produttori/gestori di espressioni artistiche e culturali. Occorre andare oltre il mantra imperante del bando, che va ricondotto a quella che è la sua natura originale di mero strumento amministrativo e tecnico al servizio delle scelte della politica, che deve porsi al servizio della crescita e del rafforzamento culturale del territorio che rappresenta, nella ricchezza delle sue specificità. I teatri, in primo luogo i teatri pubblici, non possono e non devono essere solo degli involucri destinati ad ospitare degli spettacoli pensati e concepiti altrove. Il teatro Sociale, di proprietà comunale, in questi anni è risultato essere un contenitore, dove l’intrattenimento ha prevalso sull’approfondimento, questo può determinare un impoverimento culturale non solo del presente, ma anche del futuro. Immaginiamo di dedicare i prossimi anni per costruire una rete, un sistema teatrale del Pinerolese, privilegiando ed incentivando la produzione e la sperimentazione teatrale. L’obiettivo sarà di affidare il teatro Sociale ad una compagnia, che usi il teatro come luogo anche di produzione teatrale, affiancando e supportando le numerose esperienze di associazioni teatrali presenti nel territorio. Con questo e non altro spirito ebbero luce a Pinerolo, prima il teatro Pavia e successivamente il teatro Sociale. Il Pinerolese, nel campo della produzione teatrale, può vantare delle eccellenze a livello nazionale, a partire dal teatro di figura e dal teatro per ragazzi, che devono essere valorizzate.
  • Manifestazioni ed eventi culturali. Con l’avvio del nuovo mandato amministrativo intendiamo concentrare la nostra attenzione su alcuni progetti.
  • La “Notte delle muse” che riteniamo vada riproposto e rafforzato, ampliando i confini della proposta, coinvolgendo i numerosi artisti del pinerolese in quella che potrebbe essere una lunga notte dell’arte, nelle sue molteplici forme.
  • La Biennale di scultura, che ha mosso con successo, grazie alla tenacia dei suoi proponenti, i suoi primi passi; si è riusciti a far dialogare il paesaggio urbano con il paesaggio naturale, incrociando piazze e viali con giardini ed alberi, facendo dialogare la scultura contemporanea con il territorio.
  • Pinerolo Poesia, nata nel 2013 a Pinerolo per promuovere la lettura e la cultura alla poesia, offrendo ai Cittadini uno spazio di incontro con poeti sia locali che di fama nazionale ed internazionale. L’iniziativa ha contribuito a far conoscere Pinerolo ben oltre i propri confini, grazie anche a collaborazioni di rilievo, come il Salone off, Salone Internazionale del Libro di Torino.
  • Visita Pinerolo, ha consentito in questi anni ad alcune migliaia di Cittadini (pinerolesi e non) di scoprire od approfondire luoghi storici pubblici e privati della nostra Città. Il progetto richiede di essere rilanciato, rafforzando la collaborazione con il mondo dell’associazionismo e le guide professioniste, ampliando l’ambito territoriale di riferimento all’intera area omogenea del pinerolese. Nel raggiungimento di questo obiettivo ci si potrà sicuramente giovare dell’esperienza e del materiale prodotto nel corso degli anni dal progetto Cammini di libertà, che ha consentito un monitoraggio dei beni artistici, architettonici, storici e culturali del territorio del pinerolese.
  • Cinema in piazza, manifestazione di successo, per la quale si pone l’esigenza di trovare eventuali nuovi spazi, anche più ampi, come ad esempio il cortile dell’ex caserma Bochard.
  • Maschera di ferro, giunta alla ventesima edizione. È uno degli eventi più importanti ed attesi nel corso dell’anno, della programmazione pinerolese. La Città deve ora, dopo più di vent’anni dalla sua nascita costruire una partnership con l’associazione omonima, al fine di garantire la sua realizzazione al meglio delle sue potenzialità.
  • Dare nuovo supporto e sostegno al Festival del teatro di figura.
  • Riprendere esperienze del passato quali Pensieri in piazza e Direfare equosolidale al fine di organizzare manifestazioni rilevanti anche sulle tematiche ambientali in grado di coinvolgere e valorizzare tutti i quartieri della Città: film, dibattiti, teatro, gastronomia, personaggi d’interesse.
  1. Le piazze del sapere

SCENARIO
In un passaggio epocale in cui le piazze si stanno riducendo a luoghi virtuali, dominati dai social network e dalle piattaforme digitali, dobbiamo investire in cultura e nei luoghi che possano diventare le nuove piazze del sapere. Una comunità coesa, cioè consapevole dei compiti che ha dinanzi ed orientata verso obiettivi perseguibili, è una delle condizioni indispensabili per ripartire, oltre che un vigoroso motore di sviluppo locale. In questo tempo sospeso tra la pandemia tutt’ora diffusa, che condiziona la nostra vita, ed il futuro, che probabilmente non coinciderà con le stesse modalità di vita del passato, ma a ben pensarci non è mai stato così in quanto la nostra vita sia individuale che sociale e collettiva è sempre in continuo cambiamento, immaginiamo di costruire (o ricostruire ) un’idea di Città, al servizio di un’area vasta, che sia ricca di luoghi di incontro e di socializzazione, dove fermarsi a riflettere, condividere esperienze, approfondire conoscenze, trascorrere il tempo libero in forme rinnovate di socialità. L’ambito cittadino comunale si è dimostrato insufficiente ed inadeguato per progettare un futuro per il Pinerolese. Bisogna uscire da Pinerolo mentalmente e spazialmente. Lo scenario, di cui abbiamo bisogno, deve abbracciare una molteplicità di piani: Città di Pinerolo, Zona Omogenea del Pinerolese, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Macroregione alpina/EUSALP.

AZIONI PROPOSTE
Immaginiamo così una politica che valorizzi gli spazi aperti di socialità. Si tratta ora di concretizzare quanto si va affermando ormai da anni a partire dalla pedonalizzazione di Piazza Cavour, operando così nella direzione, seppur nella separatezza di corso Torino, della ricucitura tra il centro storico medievale e quello ottocentesco di Pinerolo.

  • La Città pubblica. Gli spazi dell’ex caserma Bochard di San Vitale L’Amministrazione Comunale uscente ha predisposto lo strumento del Piano di valorizzazione degli immobili (PUVAT), approvato in Consiglio Comunale ai primi di marzo. È il momento di investire nel futuro della Città attivando una progettazione che porti alla trasformazione della Città pubblica ovvero recuperando progressivamente gli immobili oggi abbandonati, con una visione unitaria, che faccia di Pinerolo una Città della cultura, dell’istruzione, della qualità della vita di un’area vasta. La sfida è quella di sollecitare, attraendoli e sapendoli conquistare, finanziamenti pubblici e soprattutto privati, nonché attitudini, comportamenti partecipativi e volontà di mettersi in gioco da parte della cittadinanza. Pinerolo da anni costituisce il punto di riferimento dell’intero sistema bibliotecario del Pinerolese, potendo contare sulla biblioteca Camillo Alliaudi, le sedi distaccate di Riva e di Abbadia, la biblioteca ragazzi di corso Piave, il centro rete e l’archivio storico. La biblioteca Alliaudi conserva circa 200.000 volumi stipati in scaffali desueti oltre ai fondi storici costituiti da circa 40.000 volumi. La biblioteca è oggi sostanzialmente un magazzino di libri in prestito od in consultazione (la biblioteca della conservazione) a cui è annessa una sala studio monopolizzata dagli studenti prima della pandemia, a cui in questi ultimi anni si è aggiunto il Loft come ulteriore sala studio. Nonostante questi limiti, grazie al Circolo dei lettori ed attraverso la “sede distaccata” del salone del Circolo sociale 1806, le attività, gli incontri di approfondimento, le conferenze, le presentazioni di libri sono sempre state numerose e di qualità. Occorre ora operare un decisivo salto di qualità individuando all’interno dell’ex caserma Bochard, come scelta prioritaria, gli spazi adeguati e funzionali ad ospitare una biblioteca moderna che sia una realtà aperta, con una molteplicità di funzioni possibili ed una forte vocazione all’inclusione sociale, all’interno della quale si mettano a disposizione di tutti informazioni, conoscenze esperienze, fruizione di beni culturali, occasioni di crescita e di intrattenimento, momenti di incontro e di relazioni. Pensiamo non solo ad una biblioteca, ma ad una vera e propria casa della cultura e della cittadinanza, dove sia riconosciuto un ruolo strategico al volontariato civico. Un quarto della popolazione italiana ha più di sessantacinque anni ed è una risorsa, che può essere utilizzata per trasmettere competenze ed abilità a chi ne ha bisogno. Intendiamo chiedere in primo luogo all’Università delle Tre Età di mettersi in gioco, trovando nella Bochard la sede dei propri corsi, evitando così l’attuale dispersione in molteplici sedi e stringendo un patto trasversale alle diverse generazioni risolvendo almeno parte dei problemi gestionali di una struttura complessa, che deve prevedere orari di apertura decisamente estesi. Immaginiamo di assumere come modelli (nella costruzione della “casa o meglio delle case del sapere” del pinerolese, perché la proposta deve necessariamente vedere come protagonisti i pinerolesi intesi come abitanti e fruitori dell’intero bacino dell’attuale sistema bibliotecario) le case della cultura e di quartiere di grandi città, a partire da Torino, ed esperienze che si sono affermate in altri Paesi come i “negozi delle idee” realizzati in questi anni in alcuni quartieri di Londra. La missione fondamentale del futuro polo civico e culturale dovrà essere quello di garantire a tutti senza distinzione di reddito, sesso, convinzioni politiche e religiose, età, cultura, paese e luogo di provenienza l’accesso all’informazione ed al sapere, promuovendo la crescita culturale, l’educazione permanente, la conoscenza della storia locale e del territorio. L’idea di polo civico-culturale non deve tradursi in una mera somma di attività inserite all’interno di uno o (come in questo caso) più spazi fisici. Deve al contrario essere un vero e proprio organismo, le cui parti, di cui si compone, devono interagire tra loro in modo coordinato e funzionale all’obiettivo comune della crescita della Comunità, di cui costituisce uno dei punti di riferimento. All’interno del polo, in misura complementare alle attività più strettamente culturali, è opportuno inoltre immaginare alcuni servizi gestiti da privati: caffetteria, foresteria, locali per attività di benessere, ristorazione con prodotti del territorio. Non partiamo da zero. Uno studio di fattibilità esiste già, grazie al lavoro svolto cinque anni or sono dallo studio TRA, incaricata da parte della Città di Pinerolo della gestione del processo partecipativo e di acquisizione delle possibili idee sul futuro dell’ex caserma Bochard e dell’ambito pubblico circostante. Si pone l’esigenza di poter disporre, all’interno del futuro polo civico e culturale, di luoghi accoglienti, inclusivi e stimolanti per chi studia, lavora o semplicemente attende il termine delle lezioni. Un’idea di spazi che possano essere un punto di riferimento aggregativo accogliente e creativo per i bambini, stimolante e formativo per i giovani, appagante e di intrattenimento per gli adulti; una sala prove, aule per corsi, sale studio accessibili sino alle 24.00, connessione wi-fi sempre funzionante ed una ludoteca per i più piccoli. Un primo passo che verrà compiuto fin da subito sarà rendere accessibili e fruibili a tutti e in sicurezza gli spazi aperti all’interno del cortile della Bochard.
  • La Città pubblica: palazzo Vittone sede del museo del pinerolese A poca distanza dalla Bochard sorge Palazzo Vittone che deve diventare la sede del museo civico, con le sue collezioni costituitesi nell’arco di alcuni decenni grazie al lavoro volontario dei fondatori dei singoli musei e di chi negli anni ha contribuito alla loro crescita. Un solo museo nella triplice forma di museo fisico, di museo online e di museo diffuso. Siamo ora in una fase di transizione con l’affidamento della gestione dei musei ad una società esterna alla realtà pinerolese, con la quale la Città dovrà confrontarsi, mantenendo un chiaro ruolo di indirizzo, chiedendo, con il contributo e la valorizzazione del Consorzio Vittone, che le realtà di ricerca e di conservazione costituiscano un momento di coinvolgimento identitario e culturale dei Cittadini pinerolesi. Per qualificare Pinerolo come Città d’arte e di cultura e come meta turistica, non solo di prossimità, le sole esposizioni permanenti, per quanto importanti, non sono sufficienti e si pone la necessità, in accordo con quelle istituzioni che hanno dimostrato di possedere queste capacità (come la fondazione Cosso con il castello di Miradolo), di ospitare anche esposizioni temporanee di livello nazionale ed internazionale. L’incarico per la progettazione dei restanti lavori da eseguirsi per la messa a norma e la funzionalizzazione degli spazi dei piani superiori del palazzo Vittone non può essere procrastinato ulteriormente. L’obiettivo da perseguirsi e di giungere entro il 2026 al fatidico “taglio del nastro”, portando così a compimento il lavoro che ha visto impegnate decine di persone già a partire dalla metà degli anni ‘60 dello scorso secolo quando cominciarono a costituirsi le collezioni. Museo civico (in quanto comunale) del pinerolese in quanto non potrà e non dovrà essere solo il museo di Pinerolo; nella sua articolazione dovrà comprendere la storia e la cultura della Città, della pianura come delle vallate. Oltre alle collezioni dei musei civici, un museo del pinerolese dovrebbe comprendere anche quelle altre collezioni, oggi forse meno note, come l’insieme di strumenti scientifici presenti nel liceo Porporato od interessanti apparecchiature del passato di altri istituti superiori di Pinerolo. Molto è già stato fatto in questi anni, occorre ora proseguire nel concepire il sistema museale del pinerolese anch’esso come luogo di aggregazione, un centro culturale vitale per la comunità, dove poter apprendere e ritrovarsi. Pensiamo ad un sistema museale che svolga si un ruolo culturale, ma anche sociale, nel quale il cittadino non è semplicemente colui che visita una collezione, ma è egli stesso protagonista delle attività museali. Nel sistema museale del pinerolese, un ruolo di protagonismo dovranno avere le eccellenze museali, presenti nel territorio, non riconducibili ad una singola Amministrazione: i musei storico della cavalleria, valdese, regionale dell’emigrazione dei piemontesi nel mondo e storico del mutuo soccorso. L’intento è di valorizzare meglio e completamente il ricco ed articolato patrimonio museale del territorio del pinerolese (comprendente sia musei civici che non), che da un sistema integrato non può che trarre dei vantaggi, sia dal punto di vista culturale che turistico e quindi economico. L’ampia dimensione territoriale può infatti consentire di programmare e coordinare le attività di promozione e di valorizzazione dei musei aderenti alla rete, di programmare su larga scala l’applicazione degli standard di qualità, di realizzare le economie necessarie per raggiungere questi obiettivi.
  • La Città pubblica: la cavallerizza Caprilli e la struttura di Abbadia La Cavallerizza Caprilli potrà essere immaginata come luogo coperto per organizzarvi le manifestazioni più importanti che Pinerolo potrà ospitare. Per il fascino delle sue architetture e per le sue dimensioni la cavallerizza si presta naturalmente ad ospitare la produzione e la fruizione di eventi musicali ma non solo. L’idea è di utilizzare questo spazio per eventi e manifestazioni, in una bella cornice dal punto di vista architettonico, anche come emblema della storia della Città per richiamare la presenza della Cavalleria a Pinerolo in ogni contesto. Il Viale della Rimembranza, che oggi separa la Bochard dalla Caprilli, potrà essere pedonalizzato (nel tratto tra via Cernaia e la Piazza Volontari della Libertà), diventando così l’elemento di cucitura tra i due isolati pubblici, rafforzato dalla demolizione parziale del muro di chiusura della Bochard. Pinerolo è da sempre conosciuta come Città della Cavalleria; questo patrimonio non può e non deve essere disperso. In quest’ottica, oltre al rilancio e alla valorizzazione del Museo nazionale della Cavalleria, sarà necessario trovare le risorse necessarie e le migliori modalità di gestione (che preveda un utilizzo prevalentemente orientato al cavallo e ai concorsi ippici, ma non solo) affinché la struttura di Abbadia Alpina possa diventare una struttura di eccellenza per il nostro territorio.
  • La Città pubblica: il museo diffuso del centro storico. Palazzo Acaja, con il Palazzo del Senato, le Terrazze Acaja, e la Basilica minore di San Maurizio (con il campanile ora accessibile) possono costituire alcuni degli elementi su cui costruire un museo diffuso del centro storico ed in generale di Pinerolo e del pinerolese grazie al lavoro di realtà ormai consolidate come ArCo i volontari a Regola d’arte della Diocesi di Pinerolo, le guide del CeSMAP, i volontari della locale sezione di Italia Nostra, le guide professioniste.
  • Terrazze Acaja: palcoscenico ideale e reale di intrattenimento nel corso delle manifestazioni di maggiore aggregazione di pubblico (dall’Artigianato alla Maschera di ferro al Festival del teatro di figura) e luogo di loisir di attività sportive e culturali all’aperto, in modo continuativo per buona parte dell’anno. Per rendere fruibile questo spazio affascinante occorrerà rendere collegate tra loro le tre terrazze (oggi in parte separate), aprendo il giardino del Senato, potenziando l’illuminazione pubblica e dotandole di un’adeguata attrezzatura di arredo urbano, oggi inesistente.
  • Palazzo del Senato, che, con il trasferimento della mostra, che vi è attualmente ospitata, della Doma Rossa a palazzo Vittone quale naturale prosecuzione del preistorico, potrebbe assumere un ruolo di attrattore turistico e di polo didattico sulla storia del pinerolese, potendo costituire, per la sua posizione, insieme con la chiesa di Santa Maria Liberatrice ( che manterrebbe la sua vocazione attuale di sede di mostre temporanee ed in futuro anche di sala musicale), una delle tappe del percorso della Pinerolo francese con la ricollocazione al suo interno della documentazione, dei pannelli, dei plastici che ricostruiscono le vicende delle tre dominazioni francesi di Pinerolo. Pinerolo da due anni, con un atto approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, ha dato la propria adesione ai progetti di tutela e valorizzazione della lingua francese, finanziati con le risorse della legge 482/1999.
  • La mostra della Doma rossa, trovando nuovi e più ampi spazi nel palazzo Vittone, dovrà essere arricchita dagli altri reperti romani pinerolesi, ora sparsi nei magazzini od in prestito in altre collezioni. Dei rapporti di collaborazione, nell’ambito del sistema museale pinerolese dovranno instaurarsi con il museo archeologico di reperti romani dell’antica Caburrum, ospitato presso l’abbazia di Cavour.
  • Palazzo Acaja (detto), per il quale si rende necessario il completamento della messa in sicurezza, con la sua progressiva apertura alla cittadinanza attraverso le visite guidate teatralizzate. Terminati i lavori di messa in sicurezza, la corte superiore potrà essere riqualificata destinandola a spazio all’aperto attrezzato per accogliere eventi e manifestazioni culturali e di intrattenimento. In accordo con la Soprintendenza occorrerà promuovere una campagna di restauro del ciclo di affreschi monocromo presente in quello che verosimilmente era il salone d’onore del palazzo, così come del fascione di affreschi presenti su di un’intera parete del primo piano del loggiato. L’edificio, progressivamente recuperato, potrà essere concepito come museo di sé stesso sull’esempio di casa Cavassa a Saluzzo. Una Città con una migliore qualità della vita
  1. Pinerolo ed il Pinerolese: le “infrastrutture della cura” per nuovi modelli di welfare e per una sanità pubblica efficace

SCENARIO
In un quadro demografico come quello pinerolese, è evidente che il compito primario dell’Amministrazione comunale deve essere quello di proporre, da un lato, iniziative e attività volte ad aumentare la qualità della vita di bambini, giovani e adulti residenti sul territorio e, dall’altro, di provare a caratterizzare Pinerolo e il Pinerolese come un territorio dove si possa vivere e invecchiare in buona salute e con una buona qualità della vita. L’OMS definisce la salute come l’equilibrio di benessere fisico, psichico e sociale: la qualità della vita dipende da uno stile di vita sano che include una regolare attività fisica, una vita sociale piena e soddisfacente, una sana alimentazione, l’accesso a servizi adeguati per tutte e tutti, la correzione di fattori di rischio personali ed ambientali, una assistenza sanitaria costante ed attenta, uno screening diagnostico precoce. Nell’erogazione di questi servizi è necessario che l’Amministrazione comunale garantisca efficacia (qualità professionale), efficienza (qualità organizzativa) ed equità (rilievo della qualità percepita), svolgendo un ruolo di coordinamento e superando la frammentazione e la scarsa integrazione dei servizi che hanno caratterizzato l’offerta sul territorio in questi anni. In questo senso è decisiva la capacità di creare una forte sinergia e collaborazione tra i diversi attori che operano sul territorio, a partire dal ASLTO3 – che lavora già da tempo sull’infermieristica di famiglia e sui gruppi di cammino – e dal CISS, consorzio che coinvolge i diversi comuni del pinerolese e principale strumento di attuazione delle politiche a sostegno del benessere, dai medici di base, dalle cooperative che si occupano di diversi aspetti del benessere complessivo delle persone. La recente pandemia ha evidenziato come in territori come il nostro – con una forte presenza di pazienti cronici ed una distribuzione della popolazione su un territorio ampio – renda necessari strumenti di sanità territoriali come le Case della Salute già sperimentate in altri contesti. Sono questi gli strumenti di politica sanitaria, oltre alle applicazioni di telemedicina ormai già diffuse a basso costo, che facilitano la domiciliarità nell’assistenza agli anziani, ai disabili ed agli pazienti cronici e la diffusione di un sistema ampio di interventi coordinato finalizzato al benessere complessivo delle persone. L’auspicabile stanziamento di maggiori risorse per poter continuare e potenziare i servizi di assistenza economica, borse di lavoro, assistenza domiciliare, e la garanzia di permettere alle persone  economicamente in difficoltà la possibilità di usufruire di tutti quei servizi che rendono dignitosa la vita di ognuno, ci sembrano due obiettivi da perseguire, in continuità con quanto finora attuato. In particolare, in collaborazione con gli Enti preposti, va assunta come vera e propria emergenza il problema della casa per tutti e per tutte, che solo con una forte azione politica nazionale può trovare soluzione.

AZIONI PROPOSTE
Con riferimento alle politiche per le persone e le famiglie la nostra proposta è di rafforzare le politiche attive di sostegno attraverso:

  • la riqualificazione dei servizi in modo che essi rispondano maggiormente alle esigenze delle persone e delle famiglie, sostegno alla genitorialità e valorizzazione del ruolo educativo genitoriale, prevenzione della conflittualità familiare e contrasto della violenza di genere e intra-familiare, supporto alle attività extrascolastiche, supporto alle famiglie con anziani anche se non conviventi,
  • il recupero delle risorse dal bilancio comunale per servizi a favore delle persone e di famiglie con minori di 14 anni o anziani con età superiore agli 80 anni,
  • la promozione della cultura della condivisione dei carichi familiari, anche mediante la creazione di vere e proprie “infrastrutture della cura” che permettano a tutte e tutti di sentirsi partecipi e responsabili del benessere e dell’accudimento dei nostri bambini, disabili e anziani, mediante servizi efficienti e durevoli nel tempo,
  • la caratterizzazione di Pinerolo e del Pinerolese come il territorio dove le politiche sociali e sanitarie siano indirizzate a promuovere il miglioramento della qualità della vita, dove si vive, si lavora, socializza e di conseguenza si invecchia in buona salute; vorremo far diventare Pinerolo e il Pinerolese un laboratorio dove tutto ciò che promuove stili di vita positivi sia sperimentato: la giusta alimentazione, il movimento fisico sostenibile, la ginnastica per la mente. Un territorio dove si vive e si invecchia bene e in salute, si prevengono le malattie e le cronicità, e dove si sperimentano forme nuove di cura alla persona. In collaborazione con l’ASLTO3, che già lavora su questi temi con l’infermieristica di famiglia e i gruppi di cammino e le Università generaliste del Piemonte (Università di Torino e del Piemonte Orientale), si possono da subito e con costi ridotti avviare progetti di lavoro e di formazione su questi temi con possibilità di accedere a finanziamenti europei su queste tematiche,
  • l’assunzione, come prioritari per la politica, di interventi per favorire l’assistenza agli anziani non autosufficienti che puntino all’integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici, in particolare per i servizi domiciliari e residenziali, e puntando sulla innovazione (così come richiesto da parecchie associazioni e nel nostro territorio da La Bottega del Possibile che da sempre si occupa del tema della domiciliarità),
  • il miglioramento del rapporto tra popolazione ed assistenza sanitaria e il rafforzamento della rete di medicina territoriale, per il cui raggiungimento è assolutamente necessario che le Amministrazioni comunali del Pinerolese – in maniera coordinata – siano in grado di interagire positivamente con la ASLTO3 per consolidare un modello di medicina territoriale orientato, quanto più possibile, sul concetto di Casa della Salute; ogni Casa della Salute dovrebbe essere in grado di erogare servizi di medicina di base, di pediatria, di assistenza infermieristica (l’infermiere di comunità) e socio-sanitaria, prelievi ematici e vaccinazioni, segretariato sociale, volontariato anche attraverso l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia al fine di garantire servizi parasanitari accessori ai Cittadini, specialmente anziani, quali la consegna a domicilio di referti medici e farmaci, il servizio di trasporto da e verso le strutture sanitarie e l’accompagnamento alla guarigione post ricovero,
  • il ritorno alla centralità dell’Ospedale di Pinerolo rafforzandone l’offerta di cura, tramite la rappresentanza presso la Conferenza dei Sindaci dell’ambito dell’ASLTO3,
  • l’esame della possibilità di dotare la Città di una farmacia comunale, per il tramite della quale effettuare anche la raccolta dei farmaci inutilizzati al fine di distribuirli gratuitamente alle fasce bisognose e di evitarne lo spreco.
  1. Lo sport come aggregazione e crescita sociale

SCENARIO
Tutti noi sappiamo quanto sia importante praticare lo sport, a tutte le età. È quindi fondamentale che la politica locale e nazionale lo incentivi. L’attività ludica motoria è un insieme di complesse, articolate e molteplici discipline, da quelle che si svolgono individualmente a quelle di squadra, da quelle che si svolgono in forma salutistica amatoriale a quelle agonistiche L’attività fisica-sportiva è da tempo riconosciuta non più solo come un elemento di svago, ma come un importante elemento per la crescita psico-fisica delle persone, per lo sviluppo di valori e relazioni. La politica, sia essa nazionale, regionale o comunale, deve pertanto:

  • costruire un percorso con il presupposto che “lo sport è un bene pubblico essenziale” e fondamentale per costruire inclusione sociale,
  • educare al movimento, rendere consapevoli i Cittadini dell’influenza positiva che l’attività fisica sportiva ha sulla qualità della vita,
  • dotarsi di un progetto fisico-sportivo che, all’interno di una visione più ampia, coinvolga impianti, società e associazioni sportive, scuola, famiglie, sanità, ecc.

AZIONI PROPOSTE
Sulla base di quanto sopra esposto, proponiamo di:

  • realizzare un’analisi e un’attenta valutazione delle strutture esistenti sul territorio, individuando pregi, carenze e bisogni, per programmare i dovuti e necessari interventi in maniera corretta ed efficace.
  • ripensare le modalità di attribuzione e di gestione degli impianti; facilitare l’operatività delle società, coordinare l’attività di promozione delle partite/gare e di assegnazione degli spazi necessari appena terminate le stagioni sportive evitando difficoltà e sovrapposizioni con l’inizio della scuola,
  • stilare un crono programma per interventi di manutenzione sia delle palestre sia dei campetti-parchi, creando parchi gioco attrezzati per educare allo sport da piccoli
  • istituire un Tavolo permanente di confronto sullo sport al quale parteciperanno i rappresentanti di tutte le società sportive di Pinerolo, con l’obiettivo di organizzare e coordinare le varie attività sportive del territorio e di attrarre i finanziamenti indicati dai 4 assi del fondo regionale triennale per la promozione di attività sportive – motorie,
  • sport e scuola: creare un coordinamento scolastico per le attività sportive organizzando incontri di sensibilizzazione ed eventi sportivi scolastici,
  • valorizzare e ampliare le esperienze dedicate allo sport per i disabili in particolare:
  • ripensare le attrezzature per favorire e permettere l’attività fisica delle persone disabili (prevedere campi adeguati, spazi per l’allenamento, spogliatoi e strutture in grado di accogliere il pubblico),
  • analizzare quali sono gli sport praticabili da un atleta disabile e quali sono mancanti, dare possibilità agli atleti paraolimpici di avere crescita sportiva e di essere messi nelle condizioni di potersi allenare vicino a casa,
  • inserire il tema delle Barriere architettoniche al centro di una pianificazione urbanistica sostenendo l’adozione per il Comune di Pinerolo del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche),
  • strutturare la Città affinché sia in grado di ospitare eventi per disabili di portata nazionale e internazionale che coinvolgano migliaia di atleti disabili (es. Special Olympics),
  • portare a Pinerolo una o più proposte di Sport Unificato: iniziativa che mette in campo atleti con disabilità intellettiva e atleti partner senza disabilità,
  • promuovere l’uguaglianza di genere nello sport, combattendo gli stereotipi e favorendo le iniziative volte a permettere alle bambine e alle ragazze di intraprendere ogni tipo di attività sportiva,
  • valorizzare il territorio del Pinerolese, molto adatto alla pratica dell’attività motoria all’aperto: in pianura o in collina dove è possibile camminare o correre lungo molti tracciati, andare a cavallo seguendo le ippovie, andare in bicicletta,
  • incentivare la salute e il benessere per tutti: creazione di proposte sportive diverse e differenziate per le fasce di età: bambini, ragazzi, famiglie, terza età. Creazione di spazi “disorganizzati”, sicuri per bambini e ragazzi, dove fare attività motoria autonomamente,
  • creare sinergie tra Pinerolo e comuni limitrofi anche in relazione a impiantistica (es. strutture del ghiaccio),
  • istituzionalizzare e finanziare eventi per bambini/ragazzi: es. Olimpiadi per ragazzi di quartiere sul modello di Abbadia Alpina e delle Mini Olimpiadi di Valle,
  • ospitare eventi che abbiano possibilità di rilanciare il territorio e le discipline che lo caratterizzano come il curling (eventi internazionali o nazionali),
  • un nuovo ruolo per l’amministrazione: l’amministrazione deve diventare un soggetto guida e di coordinamento che recepisce le necessità (dei singoli e delle società), coordina le proposte del pinerolese, crea prospettive a lunga scadenza, reinventa modalità di gestione organizzativa, economica e sociale del mondo dello sport, dando pari dignità e opportunità a tutti gli sport.
  1. Pinerolo Città sicura, inclusiva e solidale

SCENARIO
Gli atti che determinano fattori di insicurezza non vanno mai sottovalutati, anche in un contesto in cui non sono frequenti. Vivere in sicurezza significa soprattutto non avere paura. Per raggiungere questo risultato è fondamentale innanzitutto lavorare per costruire politiche di inclusione sociale che sappiano contrastare la violenza in ogni sua forma, non emarginare e non lasciare nessuno indietro o solo. Occorre quindi lavorare per costruire un contesto che favorisca i comportamenti civili e prevenga le azioni e i comportamenti sbagliati, discriminanti, razzisti o aggressivi.

AZIONI PROPOSTE
Per questo, vanno avviati e rafforzati progetti di:

  • educazione nelle scuole: Progetti di convivenza civile nelle scuole su mobilità consapevole e sicurezza stradale, educazione alla legalità, decoro urbano, i rischi da nuove tecnologie digitali – cyberbullismo,
  • prevenzione del disagio giovanile: Progetti di collaborazione con Istituti Secondari di primo grado e Istituti Secondari di secondo grado per promuovere la conoscenza del fenomeno, sensibilizzare i giovani e monitorare i risultati,
  • prevenzione primaria (Formare, Sensibilizzare, Fornire strumenti e Monitorare),
  • prevenzione secondaria e gestione delle situazioni conclamate (programmare interventi psico-relazionali e educativi),
  • supporto agli anziani in difficoltà,
  • educazione alle differenze,
  • convivenza interculturale,
  • utilizzo di tecnologie innovative non solo per il controllo da remoto, ma soprattutto per eliminare procedure obsolete accompagnandole con nuovi modelli di organizzazione e gestione del personale della Polizia Locale,
  • creazione di un Nucleo di Prossimità nell’ambito della Polizia locale (sul modello di quello presente nel Comune di Torino), per fornire alle Cittadine e ai Cittadini un servizio volto a dare una risposta puntuale ai loro bisogni in ambito di sicurezza urbana e convivenza civile, con particolare attenzione ai fenomeni che creano allarme sociale, anche mediante l’attivazione della rete presente sul territorio e la creazione di Protocolli dedicati. Particolare attenzione verrà riservata alla violenza di genere ed intra-familiare, alla tutela degli anziani in difficoltà perché vittime di violenze o raggiri, al bullismo nelle scuole e al vandalismo. Il medesimo personale collaborerà con gli enti del terzo settore e le scuole in azioni di sensibilizzazione, da progettare in condivisione, volte a contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione. A questo, ovviamente, si affianca il lavoro delle Forze dell’ordine, già significativo nella nostra Città. A tal fine sarà necessario:
  • istituire un tavolo permanente della sicurezza con le Forze dell’ordine e gli attori sociali che sono parte della Città affinché Polizia locale, Carabinieri, Polizia stradale e associazioni facciano rete e verifichino insieme criticità e soluzioni per intervenire in maniera tempestiva e coordinata, se del caso anche mediante la sottoscrizione di Protocolli di Rete dedicati alla risoluzione delle situazioni di maggiore rilevanza,
  • attuare politiche attive di contrasto alla violenza di genere e intra-familiare, anche a mezzo di azioni concrete di sostegno delle donne che chiedono aiuto e dei loro figli minori in sinergia con le Forze dell’ordine, la Magistratura, i servizi socio-sanitari, i Centri antiviolenza e gli enti del Terzo settore,
  • attuare la Consulta delle Associazioni col fine di lavorare insieme, Amministrazione e associazioni, a progetti concreti, facendosi carico dei problemi da risolvere in modo da non delegare la solidarietà al solo volontariato, condividendo in modo continuativo i problemi della collettività e le azioni volte alla loro soluzione, contrastare la disoccupazione e lo sfruttamento del lavoro in nero, valorizzare e pubblicizzare le imprese che si impegnano a stipulare contratti lavorativi regolari e dignitosi,
  • implementare uno sportello istituzionale efficace di orientamento per tutta la cittadinanza, in particolare per i migranti, i disabili e per tutte le persone in difficoltà negli adempimenti burocratici per il loro riconoscimento giuridico,
  • migliorare il progetto Rete Casa e le procedure per l’assegnazione delle case popolari,
  • predisporre un Protocollo d’intesa con i proprietari di alloggi liberi per permettere ai nullatenenti, sia italiani sia stranieri, di poter avere una degna dimora,
  • perfezionare il lavoro sulla viabilità pedonale per tutti eliminando le barriere architettoniche ancora presenti in Città e avviare percorsi verdi fruibili dalle persone diversamente abili in collaborazione con associazioni locali, inserendo il tema delle Barriere architettoniche al centro di una pianificazione urbanistica sostenendo l’adozione per il Comune di Pinerolo del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche),
  • favorire un maggior sostegno alle famiglie delle persone disabili e con fragilità, garantendo un maggior controllo sulla qualità dei servizi a loro dedicati,
  • promuovere progetti locali attraverso il quale i Cittadini possano prendersi cura in condivisione delle persone e delle famiglie in difficoltà,
  • promuovere l’educazione alle sane relazioni per contrastare l’avversione nei confronti della diversità e delle minoranze, per eliminare le paure che alimentano frustrazione, solitudine ed ostacolano la condivisione, anche incentivando l’incontro e l’attività di inclusione mediante l’organizzazione di eventi all’aperto negli spazi pubblici, eventi musicali, sportivi, cene solidali per tutte le età,
  • prevedere la presenza di mediatori culturali nelle scuole, nelle istituzioni e nella comunità in genere,
  • attuare politiche inclusive nei confronti della popolazione più anziana,
  • contrastare la povertà mediante una ridefinizione delle aliquote riguardanti i servizi comunali: per esempio mense, trasporti, asili nido, scuole, Tari ecc.,
  • favorire l’integrazione dei Cittadini rom e sinti, coinvolgendoli in progetti di inclusione. Sicurezza significa anche dare sedi adeguate agli enti che svolgono le loro attività in questo importante settore. Sarà pertanto necessario dare attuazione al progetto che prevede la realizzazione, nell’area a fianco dell’ex Cottolengo, della nuova sede della Croce Verde e della nuova sede della Protezione Civile. Una Città più bella, più verde, più connessa, più semplice da usare
  1. Un nuovo progetto di Pinerolo che guarda al territorio

SCENARIO
La Variante generale al Piano Regolatore di Pinerolo, elaborata dall’Amministrazione uscente, persegue un obiettivo condivisibile: il contenimento del consumo di suolo, lavorare per l’azzeramento del consumo di suolo, a favore del riutilizzo del suolo già compromesso. Allo stesso tempo la Variante adotta lo strumento della perequazione urbanistica senza valutare gli impatti di ordine economico e legale sulla disciplina dei diritti edificatori, perdendo di vista l’obiettivo primario dell’ottenimento di nuovi spazi per la Città pubblica, con il risultato di:

  • innescare potenziali contenziosi con i proprietari dei terreni,
  • bloccare l’attività di trasformazione urbanistica e edilizia della Città.

La Variante approvata riduce il Piano Regolatore a un semplice strumento di disciplina dei diritti edificatori senza indicare una visione dello sviluppo urbanistico e socioeconomico di Pinerolo e del Pinerolese per il prossimo ventennio e senza porre in essere i presupposti minimi per:

  • procedere a quel (ri)disegno della Città e delle trasformazioni urbane necessarie perattuare politiche finalizzare al rilancio economico e sociale di Pinerolo e del Pinerolese,
  • ricucire le parti di Città attraverso interventi di riqualificazione e recupero urbanistico e edilizio,
  • valorizzare gli immobili di proprietà pubblica attraverso un processo che ne esalti i contenuti culturali, artistici e storici per trasformarli in opportunità di sviluppo di Pinerolo e del Pinerolese,
  • garantire una mobilità urbana ed extraurbana che sia sostenibile nella sostanza e non solo negli enunciati,
  • garantire quelle necessarie sinergie fra territorio e infrastrutture, siano fisiche o digitali,
  • diventare uno strumento agile e tempestivo per consentire la fattibilità di progetti innovativi.

In questo quadro sarà opportuno pubblicare alla fine di ogni anno la quantità di suolo consumato.

A nostro avviso l’obiettivo di perseguire l’azzeramento del consumo di suolo deve essere raggiunto nell’ambito di una corretta gestione del governo del territorio che veda la pianificazione territoriale non relegata a semplice disciplina dei diritti edificatori e dell’uso del suolo edificabile, bensì come elemento di sintesi e di raccordo di tutte le discipline che concorrono a disegnare la Città in stretta sinergia con il territorio. In questo contesto assume un ruolo prioritario l’esame del possibile recupero a nuove funzioni di immobili oggi in disuso di proprietà del comune, del demanio, di ordini religiosi o di privati attraverso i quali possono essere studiate e attuate interessanti soluzioni di riqualificazione urbana. Poiché Pinerolo con i suoi servizi è capoluogo naturale di un’area omogenea, occorre che l’azione di modifica dello strumento urbanistico coinvolga i Comuni dell’intera area affinché il futuro sia “pensato insieme” come azione strategica e come metodo che la veda attrice di attività concertative.

AZIONI PROPOSTE
Le linee di intervento lungo le quali si propone di procedere al (ri)disegno della Città con un obiettivo temporale di almeno dieci anni sono le seguenti:

  • la ricucitura del Centro storico medioevale con la zona ottocentesca dei Portici Nuovi attraverso interventi finalizzati a riconsegnare alla Piazza Cavour l’originario ruolo di punto di incontro, passeggio, sede di scambi economici e sociali. In questo contesto rivestono particolare attenzione gli interventi lungo le direttrici di Corso Torino, di viale Castelfidardo – Corso Piave con sbocco di quest’ultimo in Via Vigone,
  • la realizzazione di parcheggi interrati, pertinenziali e a rotazione, sulle Piazze Cavour e III Alpini e la riqualificazione della Piazza Vittorio Veneto e della sua area mercatale, che consentirebbero la fruizione di ampi spazi da destinare a verde, di creare un nucleo urbano attrattivo a vantaggio del rilancio del commercio, dei servizi ad essi associati e della rivitalizzazione del Centro storico a partire dalla sua vocazione residenziale,
  • il capillare recupero degli immobili e delle aree oggi in disuso, siano essi di proprietà comunale, demaniale di soggetti privati e/o di ordini religiosi, a fini residenziali, culturali, sociali, di insediamento di imprese del settore dell’artigianato innovativo e del terziarioavanzato,
  • l’adozione di criteri che privilegino la qualità dell’edilizia alla quantità del costruibile, in particolare attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente ai fini della sua migliore efficienza energetica e del suo miglioramento/adeguamento sismico; una particolare attenzione dovrà essere rivolta all’individuazione delle azioni necessarie a incentivare l’installazione sui lastrici solari di pannelli solari in applicazione di quanto già previsto dal vigente Regolamento Edilizio. Vanno, altresì, valorizzate ed estese le creazioni di comunità energetiche condominiali,
  • la ricucitura del territorio extraurbano con la Città attraverso il recupero delle cascine storiche a fini residenziali e per attività turistico-ricettive, produttive, con loro collegamento alla rete pinerolese delle piste ciclabili e delle ippovie,
  • l’attivazione di un processo di pianificazione sovracomunale a livello di Zona omogenea del Pinerolese, attraverso la promozione di accordi di programma per politiche urbanistiche territoriali volte a reperire nuovi spazi per attività industriali, operando sul riuso di siti dismessi o comunque già compromessi, da trasformare in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate; a questo proposito il convenzionamento fra Comuni per disciplinare gli introiti fiscali può rappresentare un’ottima occasione per avviare proficue collaborazione e sinergie,
  • la riqualificazione degli accessi alla Città, sia con interventi di piantumazione lungo le principali direttrici, in modo da caratterizzarle dal punto di vista ambientale e paesaggistico con la realizzazione di viali alberati, sia attraverso la localizzazione di interventi per servizi al territorio (ad esempio nuova sede ACEA nei pressi della Rotonda Olimpica) che consentano di “marcare” gli stessi accessi con un segno architettonico che identifichi il territorio,
  • la cura delle aree verdi in tutta la Città con particolare attenzione all’ombreggiamento e al raffrescamento passivo anche al fine di rendere il territorio più resiliente ad ondate di calore e alle bombe d’acqua,
  • la salvaguardia e corretta gestione delle aree boschive e delle zone umide,
  • la valorizzazione della funzionalità eco sistemica dei corsi d’acqua anche con finalità ricreative e di socializzazione. È evidente che in questo contesto di (ri)pensamento urbanistico di Pinerolo un ruolo determinante lo deve assumere la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista idraulico e idrogeologico risolvendo i problemi critici ancora oggi esistenti a partire dalla regimentazione delle acque della collina di Pinerolo e di Abbadia Alpina, delle aree pedecollinari troppe volte oggetto di allagamenti e dal completamento della sistemazione delle sponde del Lemina. In questa ottica risulterà determinante anche trovare le risorse economiche per la realizzazione del nuovo ponte sul Lemina e per il conseguente adeguamento della sezione stradale di via Tabona, asse importante di collegamento del quartiere con il centro della Città.
  1. La mobilità nella Città e nel territorio. La Città del 10-15 minuti come modello di crescita

SCENARIO
La mobilità interna alla Città e la mobilità di collegamento con il Pinerolese e con Torino è una delle sfide più importanti che abbiamo davanti a noi per ridurre gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai mezzi di trasporto su gomma pubblici e privati. Nei prossimi anni sarà necessario dedicare maggiore attenzione alla mobilità avendo la necessità di raggiungere alcuni obiettivi imprescindibili, ovvero la riduzione degli spostamenti con l’automobile, dell’inquinamento atmosferico, dell’inquinamento acustico, della congestione stradale, dell’incidentalità, del degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni), del consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture) e dei costi degli spostamenti (sia a carico della comunità sia del singolo cittadino). In questo quadro l’Amministrazione pubblica è una delle principali responsabili della promozione e  ell’organizzazione della mobilità e della mobilità sostenibile. È necessario quindi attivare i necessari interventi finalizzati a ridurre e a disincentivare la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire una mobilità alternativa a piedi, in bicicletta, con i mezzi di trasporto pubblico, ottimizzando e integrando tra di loro i diversi sistemi di trasporto. La riorganizzazione della mobilità può diventare così uno strumento importante per ripensare l’esistente, ma anche per costruire un nuovo modello di Città e per orientare i nuovi  nterventi edilizi e infrastrutturali.

AZIONI PROPOSTE
a. La scala sovracomunale: una dimensione strategica Pinerolo è il polo più rilevante del Pinerolese in termini di servizi, funzioni, infrastrutture. Proprio per questo motivo è indispensabile partire dalla scala territoriale per pensare strategicamente allo sviluppo del territorio e della mobilità, valorizzando le vocazioni dei singoli territori. Da un lato la pianura agricola che vede in Vigone, Cavour, Villafranca la corona su cui investire; dall’altra la fascia pedemontana con la Val Pellice e le Valli Chisone e Germanasca per cui Pinerolo è il naturale punto di incontro. Tenere insieme questa dimensione potrà fare di Pinerolo un luogo migliore in termini di prospettive a lungo termine in particolare nel campo economico (lavoro, impresa, innovazione), sociale (servizi sociosanitari, servizi scolastici), turistico (cibo, cultura), sportivo e ambientale (mobilità, opportunità green, ecc.).

  • L’accessibilità a Pinerolo: l’importanza del treno, del trasporto pubblico e delle infrastrutture Pinerolo è parte del Sistema Ferroviario Metropolitano ed il collegamento con la Città di Torino e gli ulteriori collegamenti verso Milano rappresentano un nodo cruciale per l’accessibilità. Pinerolo in quanto capofila deve essere raggiungibile dall’intero Pinerolese attraverso un sistema efficace di trasporto pubblico, dove possibile su ferro, altrimenti sempre più a basse emissioni. Un trasporto pubblico efficace è alla base di un sistema equo di mobilità in grado di garantire a tutti l’accesso rapido e comodo ai servizi principali. Per questo, è fondamentale lavorare per raggiungere il raddoppio della Pinerolo-Torino e la riattivazione della tratta Pinerolo-Torre Pellice:
  • trasformare il collegamento ferroviario con Torino in un vero e proprio servizio metropolitano suburbano, attraverso il potenziamento e l’ammodernamento della linea Pinerolo-Torino finalizzato diminuire i tempi di percorrenza sulla tratta e ad aumentare il numero delle corse,
  • considerare il collegamento Pinerolo-Torre Pellice come parte integrante della rete metropolitana suburbana finalizzato a garantire un servizio pubblico efficiente, competitivo nei confronti del trasporto privato, sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale; a questo proposito la riattivazione del servizio ferroviario, attraverso l’utilizzo di materiale rotabile moderno ed efficiente, è la soluzione più immediata e a basso costo.
  • ripensare l’intero servizio di trasporto pubblico locale del Pinerolese con la finalità di far diventare Pinerolo un nodo di una rete di trasporti all’avanguardia in termini di efficienza del servizio e applicazione di tecnologie innovative. Oltre che verso Torino il Pinerolese deve saper costruire nuove relazioni economiche, culturali e sociali con Saluzzo e con la provincia di Cuneo e questo deve avvenire attraverso il rafforzamento dei percorsi ciclabili ma anche e soprattutto attraverso l’ammodernamento della viabilità pedemontana della SS 589.
  • la mobilità: meno auto meglio distribuite, maggiore qualità della vita L’auto rimane l’invenzione che ha permesso i collegamenti porta a porta di notevoli distanze favorendo lo sviluppo degli spazi come sono oggi. Ciò nonostante, alcuni luoghi della Città non sono più in grado di sostenere un flusso consistente di mezzi a motore. Bisogna favorire l’uso dell’auto per percorso tangenziali, gerarchizzando alcuni assi viari, permettendo così di scaricare la viabilità locale interna alla Città che dovrebbe essere finalizzata esclusivamente alla mobilità urbana. Per fare ciò si propone la valorizzazione dei corsi di accesso che necessiterebbero di maggiore qualità (sono le porte di accesso alla Città il primo luogo che si incontra quando si entra in Pinerolo), e di imporre limiti a 30km/h nella maggior parte delle strade, oltre che sensi unici volti a favorire la coesistenza tra le poche auto in entrata-uscita alle residenze e altri mezzi di trasporto. Sarà inoltre necessario regolare i tempi semaforici per garantire, lungo gli assi di maggiore traffico, uno scorrimento più fluido dei veicoli limitandone la velocità e i tempi di arresto.
  • la mobilità dolce: di più in bici e di più a piedi, una scelta sostenibile. Il futuro della mobilità dovrà portare anche cambiamenti nei nostri stili di vita. Vie, piazze, quartieri, dove è più facile camminare, aumentano la vivibilità e la salubrità dell’area, contribuiscono al benessere individuale e collettivo, mitigando lo smog e il rumore, incoraggiando la mobilità attiva per i piccoli spostamenti quotidiani di lavoro, di studio o di svago e una migliore condivisione dello spazio pubblico. Bisogna intervenire sui marciapiedi che devono essere sempre sicuri e manutenuti, con puntuale eliminazione delle barriere architettoniche, e aumentare la sicurezza negli attraversamenti riducendo il flusso veicolare e la velocità dello stesso. Gli spostamenti inferiori ai 3-5 chilometri sono inoltre a portata di pedale. Per questo, però, la sicurezza deve essere massima: percorsi dedicati, sicuri, privi di interferenze.
  • le polarità di servizi: la Città lineare pubblica; le infrastrutture e la fruizione degli spazi aperti Pinerolo ha alcune polarità importanti che vanno valorizzate e potenziate. La diffusione dei servizi è essenziale per i servizi di base, ma la Città pubblica è fatta anche di servizi sovralocali che sono di tutti e che devono essere il punto di forza di una comunità: la scuola, gli ospedali, i grandi parchi urbani. Queste aree a Pinerolo creano una Città lineare pubblica, che da est vedono: Stazione olimpica – Parco della Pace-Polo scolastico istruzione superiore – Stazione centrale-Piazza Garibaldi – Bochard -Caprilli-Liceo Porporato – Palazzo Vittone-Palazzo comunale-Piazza Vittorio Veneto – Portici ottocenteschi-Centro Storico – Piazza Terzo Alpini – Viali – Piazza d’Armi – Ospedale. Il potenziamento, il riconoscimento, la valorizzazione della Città pubblica è il senso di una comunità. La Città pubblica è la nostra Città. La qualità degli interventi pubblici in tali contesti è essenziale per fare di Pinerolo una Città ai primi posti della classifica sulla qualità della vita e sui servizi erogati, una Città più bella, accogliente e inclusiva. Per questo, occorre investire sui poli della Città lineare pubblica con un disegno di sviluppo organico e innovativo (es. linea elettrica Parco della pace- Ospedale, percorso pedonale Parco della pace- Ospedale, ecc.), incentivando inoltre l’utilizzo dei servizi pubblici (gratuità per gli under 25 oltre che per gli anziani ultrasessantacinquenni). Industria, servizi, turismo, sono i settori trainanti di qualsiasi economia. Negli anni Pinerolo sembra aver perso smalto su questi aspetti, nonostante una lunga tradizione. Per non perdere centralità, a Pinerolo si deve indubbiamente vivere bene, ma anche lavorare e produrre ricchezza in modo equo. Per fare ciò vanno potenziate le infrastrutture necessarie per il lavoro, tra cui la rete dei trasporti e digitale. Vanno, altresì, potenziate le infrastrutture di welfare per rendere Pinerolo e il Pinerolese un luogo attrattivo dove investire per la presenza di servizi adeguati alla gestione dei carichi familiari di chi lavora. Il Comune deve essere al fianco di chi è disponibile ad investire, con le proprie forze, non solo economiche, e gli spazi devono favorire tali investimenti valorizzando i luoghi di pregio ambientale, su tutti la collina, ma anche l’ampio territorio agricolo che può essere maggiormente fruito con percorsi e servizi, così come devono favorire l’inserimento di nuove attività produttive, preferibilmente su aree già compromesse.
  • la residenza: la Città dei 10-15 minuti ed il rammendo urbano. A Pinerolo è possibile riconoscere circa 20 polarità urbane minori (che spesso coincidono con i quartieri) che hanno le caratteristiche per garantire ad ogni cittadino di avere a disposizione i servizi essenziali ad una distanza massima di 10-15 minuti a piedi dalla propria abitazione. Ciò, oltre ad evidenti vantaggi ecologici, ha il grande vantaggio di aumentare la qualità della vita, il tempo guadagnato ed i legami fra le persone favorendo giustizia e coesione sociale, intervenendo così sulla grave crisi di socialità e di contatti umani che la pandemia ha procurato. La Città dei 10-15 minuti deve essere ripresa anche nel nostro contesto locale in cui la residenzialità deve essere di qualità e gli spazi della Città pubblica, quali parchi giochi, le aree verdi, i servizi di base (dal panettiere alla farmacia) devono essere diffusi nel territorio. Il modello, a misura di persona, di bambino e di anziano necessita innanzitutto di valorizzare e qualificare l’esistente attraverso interventi di rammendo urbano: ogni quartiere deve avere percorsi pedonali e marciapiedi ben illuminati, accessibili e percorribili in tranquillità e sicurezza, un parco o un parco giochi a tema e di qualità, un centro di aggregazione. In questa prospettiva è necessario lavorare a partire dalla valorizzazione dei centri sociali esistenti come vere e proprie case del quartiere, luoghi di erogazione di servizi di prossimità al cittadino e di promozione della socializzazione. La Città dei 10-15 minuti è quindi innanzitutto una Pinerolo dove ci sono servizi a portata di mano e spazi pubblici ben tenuti e di qualità. Per queste ragioni promuoveremo (oltre agli interventi di riqualificazione energetica edilizia dei fabbricati pubblici e privati) interventi di rammendo urbano e di qualificazione in ogni quartiere, in ogni frazione.

il centro storico come spazio di aggregazione e socializzazione. I pinerolesi amano il loro Centro storico e, soprattutto in orari serali del fine settimana, sono tornati a popolarlo in modo importante. Un Centro storico vivo è necessario perché l’identità di qualunque luogo passa dalla propria storia, dai luoghi simbolo della propria storia (tipo il Duomo), ma anche perché è oggi un luogo di qualità, di offerta culturale, di offerta enogastronomica. Il Centro storico sembra così aver trovato un suo equilibrio nell’offerta di svago. Questo fatto sta creando però non pochi problemi di convivenza con chi nel Centro storico vi abita e si trova, soprattutto nei fine-settimana estivi, a dover subire comportamenti non civili e non rispettosi. Tutto ciò richiederà così di ragionare per raggiungere una adeguata modalità di convivenza affinché il Centro storico sia vivace, frequentato e, allo stesso tempo, vivibile. A questo fine crediamo indispensabile intraprendere un percorso di lavoro in sinergia con le attività del Centro storico, con gli abitanti, con le associazioni e gli operatori culturali per valorizzare la transizione verso un centro storico vivo, ma che allo stesso tempo sappia garantire una buona qualità della vita a chi vi abita.

16.                                       Una Città connessa che utilizza le tecnologie in modo intelligente

SCENARIO
L’uso delle tecnologie digitali è una delle condizioni per programmare il futuro anche economico del territorio. L’emergenza Coronavirus ha evidenziato la:

  • presenza di un diffuso divario digitale, intendendo con tale locuzione il deficit in termini di infrastrutture digitali presenti sul territorio, di accesso e di disponibilità delle apparecchiature digitali (in particolari per le fasce di popolazione economicamente più esposte),
  • mancanza di una diffusa alfabetizzazione digitale, sia per fasce di età, sia di categorie sociali,
  • il diritto al lavoro, all’istruzione, all’accesso alla formazione culturale e il diritto a forme di assistenza medica da remoto, passano attraverso la disponibilità di connessioni Internet in grado di scambiare notevoli moli di dati accompagnata da un diffuso livello di competenze digitali e disponibilità di strumenti digitali; se non si colma il divario digitale oggi presente l’avanzare del tempo farà aumentare le disuguaglianze sociali e, sempre di più, la difficoltà per colmarle.
  • AZIONI PROPOSTE
    Allo scopo di dare risposte alle problematiche sopra indicate, di seguito vengono indicati gli ambiti di intervento e le relative proposte:
  • Banda Ultra-Larga: disponibilità di connessioni Internet veloci su area vasta attraverso il completamento del Progetto Banda Ultra Larga e il potenziamento del servizio di connessione via radio allo scopo di raggiungere i piccoli centri, le frazioni di montagna, i rifugi, ecc.
  • Nodo di rete e Data Center: dotazione della Città e del territorio di un Nodo di rete e di un Data Center finalizzato a potenziare i servizi digitali a favore di Enti pubblici, aziende, privati, scuole, ecc.: per la loro importanza strategica e quindi la necessità che esse siano ubicate in luoghi sicuri,
  • formazione dei mediatori digitali e sviluppo di attività di “artigianato digitale”: Capillare campagna di alfabetizzazione digitale e di miglioramento delle competenze digitali in grado di estendere al massimo l’educazione e la formazione all’utilizzo delle tecnologie e degli strumenti digitali da parte dei Cittadini, delle categorie produttive che operano sul territorio, della Pubblica Amministrazione attraverso accordi con le Associazioni di categoria e le Organizzazioni sindacali,
  • accelerazione del processo di digitalizzazione degli Uffici comunali e dei servizi online da essi forniti ai Cittadini (anche alle fasce più giovani), alle imprese e agli operatori economici in generale,
  • accesso alle tecnologie digitali anche per le fasce di reddito più basse,
  • avvio di un programma di formazione per mediatori digitali, in sinergia con le Associazioni di categoria, allo scopo di rendere disponibili sul territorio figure professionali che siano in grado di accompagnare i Cittadini e le piccole imprese del commercio e dell’artigianato sulla strada della transizione al digitale,
  • installazione di sensoristica distribuita destinata al monitoraggio e alla predizione delle condizioni ambientali, sanitarie, climatiche, delle anomalie nell’erogazione di servizi (quali ad esempio l’acqua, gas, ecc.),
  • dotazione degli spazi urbani di tecnologie digitali abilitanti a fornire servizi ai Cittadini e a migliorare la loro qualità di vita (gestione dei parcheggi e dell’illuminazione pubblica, raccolta rifiuti, sicurezza, trasporti pubblici, ecc.),
  • implementazione di applicazioni digitali utili a fornire servizi ai Cittadini in relazione alla presenza nella Città delle tecnologie richiamate al punto precedente,
  • Applicazioni di telemedicina: il Comune di Pinerolo, in sinergia con l’ASLTo3 e il CISS, gli altri Comuni del territorio e in relazione alle “Indicazione nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina” emanate dal Ministero della Salute nel dicembre 2020, deve farsi parte attiva affinché sia avviata l’implementazione di idonei servizi di telemedicina in  particolare a supporto delle categorie di Cittadini più fragili e più esposte a rischi (v. gestione medicina di base in occasione della pandemia).
  1. I rifiuti: da problema a opportunità

SCENARIO
La Direttiva comunitaria 2008/98/CE (modificata nel 2018) costituisce il riferimento base per la gestione dei rifiuti ed è stata recepita dallo Stato Italiano con il D.Lgs. 152/2006 (cd. Codice dell’Ambiente). La Regione Piemonte ha emanato nel 2016 il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti urbani che è uno strumento di pianificazione con ambiziosi obiettivi in termini di sostenibilità e promozione di una cultura ambientale improntata alla riduzione dei rifiuti, al riuso di beni a fine vita e al riciclaggio. Il Piano delinea gli indirizzi programmatici di medio e lungo termine (2025 e 2030), in linea con le proposte di attuazione dei principi dell’economia circolare. Pinerolo, per quanto di sua competenza, deve perseguire tali obiettivi nei tempi previsti dal Piano Regionale e dai riferimenti normativi nazionali e comunitari.

AZIONI PROPOSTE
Per raggiungere gli obiettivi proponiamo, come indicazione generale, di:

  •  perseguire in ogni scelta amministrativa gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale
  • e regionale sui rifiuti urbani che prevedono: riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero, riuso,
  •  applicare politiche di riduzione dei rifiuti legate soprattutto al minor utilizzo, ove
  • possibile, di imballaggi a perdere (coinvolgendo sia i piccoli commercianti sia la grande
  • distribuzione pinerolese).

Come punto di partenza pensiamo sia necessario:

  • lavorare per il raggiungimento in tempi rapidi delle percentuali di raccolta differenziata richieste dalla normativa regionale; la raccolta differenziata del Comune di Pinerolo deve poi crescere costantemente nei prossimi anni e il rifiuto differenziato deve migliorare qualitativamente: per fare questo si ritiene necessario approfondire la valutazione di costi, efficacia e risultati relativamente all’applicazione del sistema a “cassonetti intelligenti” (già adottato in vari comuni del Pinerolese) e del sistema “porta a porta”, avviando in alcuni quartieri una sperimentazione di raccolta “porta a porta”,
  • introdurre la tariffa puntuale su tutto il territorio comunale, giungendo progressivamente ad un alleggerimento complessivo della Tari: ciascuna famiglia/attività paga in base alla quantità di indifferenziato prodotto. Per raggiungere questi obiettivi crediamo che le scelte effettuate dall’Amministrazione debbano essere accompagnate da percorsi di condivisione e partecipazione della popolazione (anche tramite il coinvolgimento delle associazioni del territorio) attraverso:
  • la predisposizione di uno sportello dedicato alla gestione rifiuti, in collegamento con il soggetto gestore, per l’assistenza delle esigenze dei Cittadini,
  • educazione nelle scuole, campagne di sensibilizzazione nei quartieri, dimostrazioni pratiche di differenziazione negli ecopunti,
  • creazione di un centro per la riparazione, il riuso, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengano riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico,
  • creazione di una rete virtuosa tra centri di raccolta presenti in Pinerolo e nei Comuni limitrofi,
  • l’estensione degli orari di apertura dei centri di raccolta per migliorare la fruibilità da parte dei pinerolesi,
  • valorizzazione dell’attività dei centri di raccolta attraverso giornate promozionali
  • adesione all’iniziativa Plastic Free Challange lanciata dal Ministero dell’Ambiente per togliere la plastica dalle Istituzioni.  La corretta gestione dei rifiuti va di pari passo al decoro e alla cura della Città. L’Amministrazione deve premiare i Cittadini virtuosi e deve sanzionare chi non rispetta le regole. La Città deve essere pulita e curata. Per raggiungere questo obiettivo l’impiego di Ispettori ambientali e Guardie ambientali volontarie e/o l’installazione di telecamere al fine di prevenire e reprimere l’abbandono dei rifiuti.
  1. Per amministrare meglio, con equità, efficienza ed efficacia

SCENARIO
La riuscita dei progetti che stanno alla base dei programmi di qualsiasi amministrazione, riescono ad essere attuati se le strutture amministrative e gli enti periferici sanno essere parte di un percorso dove progettualità, partecipazione dei Cittadini e del volontariato sociale, valorizzazione e confronto con le peculiarità del territorio abbiano come fine ultimo il governare e risolvere le complesse problematiche di una società avanzata. In questo quadro, anche la macchina comunale deve essere riorganizzata e ammodernata per rispondere alle sfide dei nostri tempi per consentire la partecipazione della società ai processi decisionali che interessano la collettività. Per questo, la nostra Amministrazione, sulla base della definizione degli obiettivi strategici del presente programma per la ripresa della Città e del territorio, avvierà da subito il confronto con il personale dell’Ente e con le organizzazioni sindacali per definire al meglio la struttura necessaria al raggiungimento degli stessi La riduzione delle disponibilità economiche e finanziarie degli Enti Locali ha, negli ultimi anni, determinato una contrazione nell’azione politica e negli investimenti. La crisi ha costretto spesso a una gestione emergenziale di alcuni temi che richiederanno invece maggiori spazi di programmazione, a partire dalla casa come diritto fondamentale. L’Amministrazione di Pinerolo è stata comunque molto attenta in modo particolare su due temi, politicamente rilevanti:

  • a) mantenere i conti economico e finanziari in ordine, senza ridurre il livello quanti-qualitativo dei servizi erogati, soprattutto quelli a domanda individuale;
  • b) contrastare il più possibile gli effetti della crisi economica sulle centinaia di persone (spesso con famiglia a carico) che si sono trovate al di sotto della soglia di povertà perché senza lavoro e, conseguentemente in emergenza abitativa.

AZIONI PROPOSTE
Sulla base di questa esperienza e nell’ottica di perseguire le linee strategiche descritte, proponiamo:

  • a) negli ambiti economico e finanziario di:
  • redigere il Bilancio comunale fondato sulla programmazione strategica e operativa e sul processo di analisi e valutazione; una programmazione in grado di coordinare le esigenze del territorio e i relativi piani di sviluppo economico, sociale e civile, che dovrà contenere inoltre gli indicatori necessari per consentire ai Cittadini la conoscenza dei risultati e di valutare il loro effettivo conseguimento,
  • affrontare la finanza del Comune con criteri gestionali puntuali, per consentire e promuovere un tempestivo e più ordinato svolgimento della gestione nel corso dell’anno; prioritaria sarà la rapidità nell’approvazione del bilancio annuale (anche prescindendo dai differenti tempi consentiti dalla legge e salvi gli adeguamenti possibili in fase successive) che dovrà volgere lo sguardo verso obiettivi di medio e lungo termine, lavorando all’interno di una programmazione pluriennale,
  • realizzare un Bilancio di Genere volto ad accrescere il livello di consapevolezza in merito alle politiche che possono incidere sulla disuguaglianza di genere in modo da assicurare una maggiore efficacia degli interventi proposti, con puntuale definizione di obiettivi di genere e successiva mappatura e monitoraggio della situazione sul territorio, in termini di incontro di domanda e offerta di posti negli asili nido e nelle case di cura, di analisi dei livelli occupazionali, salariali e dei tempi di lavoro, per sviluppare politiche di pari opportunità e evidenziare pratiche potenzialmente discriminatorie,
  • adottare un Bilancio Ambientale, quale strumento di misurazione e monitoraggio degli effetti delle politiche economiche sul territorio. In questo quadro il Recovery Plan rappresenta una straordinaria occasione da cogliere per lo sviluppo della Città e del territorio a partire dalle infrastrutture e dalla realizzazione di nuove opere pubbliche. L’Europa ci chiede di presentare progetti con ricadute socio-economiche importanti e rilevanti e, cosa non secondaria, realizzabili in tempi molto brevi. È pertanto nostra intenzione lavorare per riuscire ad attivare molti degli interventi proposti nel presente programma (Bochard, Palazzo Vittone, edifici scolastici e impianti sportivi) anche con la fondamentale partecipazione e contributo dei privati (imprese, investitori, organizzazioni e Cittadini). Il Partenariato Pubblico Privato è infatti un modello che in molte realtà ha consentito di dare certezza nei tempi e costi sostenibili alla crescita della Città pubblica. Le politiche di bilancio saranno così definite a partire:
  • dall’utilizzo delle risorse secondo profili di qualità, di equità dei servizi, di sostenibilità ambientale e di soddisfazione dell’utenza,
  • dalla programmazione e dalla sostenibilità degli investimenti e delle opere pubbliche,
  • dal raggiungimento dell’equilibrio di Bilancio attraverso la razionalizzazione della spesa (mercato elettronico per beni e servizi, costi standard per gli appalti) e senza aumenti della fiscalità locale,
  • dalla razionalizzazione e dalla diminuzione dei costi ancora comprimibili legati alla spesa corrente a partire da quelli legati al contenimento dei consumi energetici dei fabbricati comunali. Per il reperimento delle risorse sarà essenziale, oltre che proseguire nella lotta all’evasione fiscale, sviluppare una elevata capacità progettuale in tutti i settori finanziabili con fondi europei pubblici e privati rafforzando l’ufficio di fundraising e il coordinamento con i diversi settori e servizi, per la partecipazione ai Bandi dei Fondi Strutturali Europei, dello Stato, della Regione e delle Fondazioni bancarie. Sarà inoltre fondamentale dare attuazione a progetti e modelli di attuazione che siano in grado di trovare anche nel privato un interlocutore interessato nella crescita e nello sviluppo della Città pubblica.

     

  • b) in ambito organizzativo di:
  • investire in formazione per lo sviluppo e l’efficienza dell’Amministrazione, anche in presenza dei tetti di spesa e delle regole sul pensionamento, nei confronti della dotazione organica in servizio oggi composta da 238 unità di cui 162 donne e 76 uomini,
  • riordinare la struttura organizzativa, motivandola alla mutua collaborazione e al raggiungimento degli obiettivi, valorizzando, anche economicamente, competenze, merito e responsabilità di operai, funzionari e dirigenti, per attuare un nuovo modello amministrativo che sostenga le strategie descritte in tutti i campi e che consenta di passare dalle politiche di government alle politiche di governance Intendiamo costruire un’Amministrazione responsabile ed efficace, che sappia ascoltare Cittadini e imprese attraverso:
  • la creazione di un nuovo sportello polifunzionale dei servizi al cittadino con metodologie on-line che consentono a Cittadini e imprese la presentazione di istanze, la compilazione e la trasmissione degli atti e della documentazione in via telematica, evitando i passaggi di documentazione cartacea, in grado di:
  • a) dare risposte immediate alle diverse richieste ed esigenze e la diffusione delle informazioni; b) assicurare maggiore accessibilità alle informazioni; c) semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi,
  • la creazione, in sinergia con le associazioni del territorio, di uno sportello dei diritti che aiuti le persone ad acquisire corrette informazioni sui loro diritti e su come possono farli valere nel rispetto delle vigenti normative, sui servizi di cui possono fruire e sulle modalità con cui  possono accedervi attraverso le reti presenti sul territorio, in modo da favorire la consapevolezza sui diritti, la tutela e il sostegno delle persone in difficoltà o momentaneamente fragili, l’inclusione e contrastare le diseguaglianze e le prassi discriminatorie,
  • un’Agenda digitale municipale nella quale i dati siano aperti e accessibili da tutti gli Uffici, dalle imprese e dai Cittadini con la finalità di:
  • diffondere le potenzialità degli open data,
  • sostenere l’uso di software liberi,
  • avere database aggiornati,
  • aumentare le competenze informatiche dei dipendenti dell’amministrazione e dei Cittadini, potenziando le infrastrutture a partire dal wi-fi libero e dalla Banda Ultra Larga nella Città e nel territorio. Particolare attenzione andrà infine dedicata alla realizzazione dei necessari interventi finalizzati a far sì che l’attuale Palazzo comunale sia un luogo sicuro e funzionale per chi ci lavora e per chi deve usufruire dei servizi. Le necessarie valutazioni in merito non potranno non tenere in considerazione i nuovi modelli di lavoro (anche nel settore pubblico) che la pandemia degli ultimi anni ha imposto accelerando processi anche virtuosi di smartworking che si sono rilevati efficaci.
  1. Il benessere animale

SCENARIO
”UNA CITTÀ BELLA E ACCOGLIENTE ANCHE PER I NOSTRI AMICI ANIMALI: IL BENESSERE ANIMALE NON COME SLOGAN VUOTO, MA REALTÀ. LA SALVAGUARDIA DELLA NOSTRA SALUTE, DEL NOSTRO BENESSERE, DELL’AMBIENTE, PASSA ATTRAVERSO LA GARANZIA DEL BENESSERE ANIMALE” Gli animali condividono con noi l’ambiente e le sue risorse, sono creature senzienti ed hanno diritto ad un’esistenza libera, compatibile con le loro esigenze etologiche e priva di sofferenze. Tutti gli animali meritano di essere tutelati, sia essi siano selvatici, da reddito o da compagnia. Lo sviluppo di una crescente empatia nei confronti degli animali rappresenta la via principale per raggiungere la condizione di rispetto e tutela che meritano. Molto si è ragionato negli anni sul concetto di benessere animale e diritti degli animali, termine quest’ultimo che per alcuni potrebbe sembrare fuorviante, associata allo iusanimalium, perché si porrebbe un approccio diverso non applicabile, da un punto di vista giudicofilosofico, alla realtà attuale, quindi, secondo questa lettura, meglio sarebbe parlare di “salvaguardia o tutela della natura/animali”. Noi possiamo qui solo affermare che sarebbe auspicabile invece poter intervenire sulle ragioni di tale interpretazione, assolutamente realistica, elevando la natura e l’intero mondo animale e vegetale allo stesso livello di valore filosofico e giuridico: molto c’è ancora da fare in questo senso. Indubbio è che la nostra società ogni giorno si confronta con i limiti della conoscenza, di una visione antropocentrica, che non riconosce gli altri esseri viventi come esseri senzienti, portatori di eguali diritti e sentimenti al pari degli essere umani, che nell’approcciarsi al regno animale e all’ambiente dimostra quotidianamente, e in questa brutta esperienza della pandemia ne abbiamo avuto l’ennesima conferma, tutti i limiti e le responsabilità in capo agli esseri umani della distruzione delle risorse naturali e la scomparsa di migliaia di esseri viventi dal pianeta. Proviamo nel nostro territorio e nella nostra Città a incidere sui cambiamenti indispensabili.

AZIONI PROPOSTE

Già il titolo raccoglie il concetto che noi vorremmo rendere reale nei futuri anni di amministrazione della Città: una corretta gestione dell’ambiente urbano non può tralasciare gli animali che da sempre vivono nelle nostre case, nelle aie, negli orti, quindi non solo una attenzione agli animali da compagnia, ma uno sguardo possibilmente più ampio e lungimirante. Un contesto cittadino favorevole al benessere animale produce infatti risvolti positivi per tutti i Cittadini.

  • E’ dunque fondamentale mantenere un’interlocuzione permanente tra l’amministrazione comunale e le associazioni animaliste per programmare ed organizzare momenti di approfondimento, attività e azioni volte a promuovere progetti rivolti a Cittadini di tutte le età, dalle scuole alle case di riposo (favorire convenzioni con le RSA per permettere agli anziani ospiti di continuare ad avere un rapporto con i loro animali), per educare e sensibilizzare la comunità al rispetto degli animali nonché alla tutela ed alla salvaguardia dei ‘diritti’ degli animali anche al fine di contrastare fenomeni quali il randagismo.
  • Occorre promuovere una profonda conoscenza di un corretto e rispettoso rapporto con gli animali con cui conviviamo non tralasciando anche semplici, ma spesso non scontate, norme di civile convivenza e nell’uso degli spazi pubblici.
  • Occorre potenziare le specifiche aree attrezzate dislocate nei quartieri e frazioni per la sgambatura dei cani, ma che questi luoghi siano presidiati, coinvolgendo le associazioni (in particolare quelle dotate di guardie zoofile) e i volontari già presenti nel territorio che da sempre nella Città di Pinerolo hanno dimostrato grande partecipazione.
  • In particolare, in una corretta gestione degli ambienti e della pulizia della Città, sarebbe opportuno valutare la creazione dislocate nella Città di aree per le deiezioni animali come si possono osservare in alcuni paesi europei e l’installazione di distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni associate a campagne di sensibilizzazione nonché potenziamento degli strumenti di controllo e applicazione delle sanzioni, previste già per legge, al fine di promuovere non solo una corretta cultura cinofila, ma anche gesti di civiltà da parte di chi è responsabile di un animale.
  • Migliorare struttura, funzionalità e ricettività del canile municipale e degli spazi esterni per i cani, valutando la realizzazione di un’area di soccorso/rifugio per i gatti. Tenendo conto della etologia felina occorre tuttavia implementare il controllo preventivo e gestione delle attuali colonie feline, ed una corretta campagna di educazione sanitaria, sterilizzazione e di tutela delle colonie deve essere continuata e migliorata anche attraverso la valutazione della microchippatura obbligatoria (che sarebbe auspicabile da introdurre anche per quelli di proprietà, alla stregua di quanto avvenuto ad esempio in Lombardia).
  • Pensiamo ad una campagna di sensibilizzazione alla cura e al benessere animale, ad un vero e proprio percorso (che potrebbe portare all’introduzione di un vero e proprio “patentino per cani/gatti, ecc., non vincolante) mirato ad accompagnare chi detiene o vorrebbe detenere un animale da compagnia, con la formazione nella scelta, il controllo delle nascite, l’iscrizione all’anagrafe canina, ecc. Pensiamo ad una rete di aiuto con il supporto di esperti: medici veterinari, addestratori/educatori cinofili, associazioni, rifugi del pinerolese, anche al fine di prevenire il fenomeno purtroppo ancora molto attuale dell’abbandono e del randagismo.
  • Pensiamo ad un percorso che duri nel tempo, che sappia coinvolgere le migliori competenze che accompagnino la prossima amministrazione anche nell’analisi, da un punto di vista sociologico e antropologico, del rapporto uomo-animale-ambiente con un approccio quindi OneHealth. Pensiamo che lo sportello UDA (Ufficio Diritti Animali) debba essere protratto, potenziato e migliorato.
  • Aggiornare il Regolamento comunale di Benessere degli animali inserendo norme stringenti per l’attendamento degli spettacoli circensi con animali.
  • Pensiamo che occorra allargare la visione da quella antropocentrica a quella biocentrica, una visione che ridia dignità alle creature che con noi dividono il pianeta e quindi anche il nostro territorio.
  • Il Benessere animale non trascura la tutela della fauna selvatica che deve essere vista non come un ‘problema’ del singolo cittadino o della piccola impresa agricola o artigiana, ma come pianificazione e presa in carico da parte delle istituzioni come principale punto di riferimento, e quindi di intervento e di indirizzo nell’affrontare la delicata convivenza tra la fauna selvatica e i Cittadini.
  • Campagne di sterilizzazione di animali ritenuti infestanti devono essere privilegiate rispetto agli attuali piani di eradicazione.
  • Valutare la possibile realizzazione dei sotto o sovra passaggi di attraversamento delle strade dedicati alla fauna selvatica per ridurre il rischio di incidenti per gli animali e per le persone.
  • Emanare ordinanze finalizzate a vietare la caccia in quelle porzioni di territorio cittadino dove è incompatibile con la tranquillità e la sicurezza dei Cittadini, ad esempio il Gerbido di Costagrande e la zona collinare di Abbadia Alpina.
  • Interdire ai sensi della legge regionale 32/82 il traffico turistico motorizzato sulle ‘strade’ boschive, al fine di ridurre il disturbo a chi le percorre a piedi, in bicicletta e alla fauna selvatica.
  • Pensiamo anche alla sorveglianza sugli allevamenti, in particolare quelli intensivi e di particolare entità, a tutela del benessere animale, ma anche umano. A tal proposito vogliamo affermare che tale sorveglianza, effettuata dagli Enti preposti, sia particolarmente importante sotto l’aspetto igienico sanitario, e come la trasparenza delle informazioni (ad esempio su tipologia di stallo, metri quadrati a disposizione dell’animale, vita all’aperto, qualità del foraggio, uso di antibiotici) siano alla base della qualità della vita degli animali, consentendo una scelta consapevole da parte dei Cittadini. Tali dati di trasparenza, in parte già presenti in etichettature previste dalla legislazione nazionale ed europea, a nostro avviso potrebbero essere resi maggiormente fruibili e disponibili da parte dei Cittadini che pertanto avrebbero compiere scelte consapevoli e maggior discernimento riguardo alla propria alimentazione e a quella delle proprie famiglie, favorendo il consumo di prodotti genuini, a Km 0/ del territorio da piccole realtà (anche per implementare la biodiversità).
  • In ultimo, ma non di ultima importanza, è una adeguata informazione ed educazione alimentare in relazione al suo impatto sul benessere animale e sull’ambiente perché, come numerosi studi scientifici * hanno dimostrato, la piramide nutrizionale debba vedere un cambiamento nel senso della riduzione nell’uso di prodotti di origine animale e una scelta di prodotti vegetali ad alto valore nutrizionale e biologico.

*(Fonti: J. Poore, T. Nemecek, Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers, Science, 1 giugno 2018 (Vol. 360, Issue 6392, pp. 987-992, DOI: 10.1126/science.aaq0216) The Guardian, Avoiding meat and dairy is ‘single biggest way’ to reduce your impact on Earth, 31 maggio 2018 e altri)

  1. Cittadinanza attiva e partecipazione

SCENARIO
La cittadinanza attiva e la partecipazione è un altro dei temi trasversale a tutti i punti del programma. Parlare di cittadinanza attiva non può che partire dall’idea di Città futura, dall’idea di politiche culturali, sociali, economiche declinate a livello locale, per un governo del territorio, cercando di non dimenticare la dimensione politica e sociale nella quale si sono originate, ma favorendo il ruolo ed il protagonismo delle persone, sia a livello individuale che collettivo. Cittadinanza attiva significa valorizzare al meglio la forte partecipazione dei Cittadini ai vari aspetti della vita e la ricchezza di presenza delle associazioni in Città. Per noi parlare di cittadinanza attiva e partecipazione significa conoscenza e forti investimenti per una reale istruzione diffusa, significa ridurre le diseguaglianze di carattere sociale e di promuovere il benessere individuale e collettivo: una Comunità capace di esprimere politiche di convivenza e di solidarietà, dove realmente nessuno può e deve rimanere indietro.
La pandemia del 2020/21 segna un momento di svolta, “un prima” ed “un dopo”, che ha colpito in particolare chi vive una situazione di fragilità; occorre ora pensare alla ripartenza, consapevoli che molte cose sono cambiate. La nostra idea è che la cittadinanza attiva e la partecipazione debbano essere valorizzati e che siano utili per i Cittadini e che questi vadano coinvolti immaginando, per esempio, i luoghi della cultura ( le biblioteche, i musei, le scuole, le piazze ed in generale gli spazi dell’incontro

e del dibattito) come “piattaforme di benessere sociale”, individuandoli come “spazi pubblici vitali che si rivolgono alla società intera, e che dunque possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo dei legami e della coesione sociale, nella costruzione della cittadinanza e nella riflessione sulle identità collettive”. Questi concetti, sempre validi, lo sono a maggior ragione in una terra come il Pinerolese, storicamente di confine tra ambienti differenti, tra stati le cui frontiere sono mutate più volte nel corso del tempo, tra fedi che si sono scontrate prima ed incontrate poi, un luogo che deve trarre dall’accoglienza verso l’altro da sé la fonte della propria ricchezza e forza, aprendosi ad un mondo sempre più multietnico e multiculturale. Per questo, riteniamo indispensabile riprendere il Regolamento comunale per la concessione di patrocini, contributi e altri benefici economici e il Regolamento sulla partecipazione. Noi pensiamo che il mondo dell’associazionismo, sia esso culturale, sportivo, sociale, turistico, non debba essere considerato un mero erogatore di servizi, in competizione tra loro, favorendo il protagonismo di chi ha a cuore un processo di trasformazione e costruzione del territorio.

AZIONI PROPOSTE

  • Come già evidenziato nei punti precedenti del programma, avvieremo da subito la creazione di un nuovo sportello polifunzionale dei servizi al cittadino e, in sinergia con le associazioni del territorio, di uno sportello dei diritti che aiuti le persone ad acquisire corrette informazioni sui loro diritti.
  • Avvieremo l’assemblea comunale ed intercomunale delle associazioni, per favorire il confronto e l’iniziativa sui temi sociali, sanitari, economici, culturali, turistici, ecc.
  • Metteremo mano, per modificarli, al Regolamento comunale per la concessione di patrocini, contributi e altri benefici economici e al Regolamento sulla partecipazione.
  • Avvieremo, in collaborazione con gli Istituti di ogni ordine e grado e con le associazioni del territorio, il progetto “Diventa anche tu un Cittadino attivo” e le “Giornate della Cittadinanza attiva e della partecipazione” per l’esercizio dei diritti ed il rispetto dei doveri all’interno della società, come momenti di educazione alla cittadinanza, alla legalità e alla democrazia.
  • Lavoreremo per favorire e sostenere la nascita di una Fondazione di Comunità al fine di mettere insieme istituzioni, associazioni, operatori economici e sociali, istituzioni e privati Cittadini al fine di costruire percorsi condivisi e comuni che abbiano l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della nostra comunità.